La «buona politica» dovrebbe ripartire da battaglie di civiltà

(...) E, fra tante cose dette e tante iniziative presentate, alcune anche molto polemiche, ce n'è una che mi ha colpito moltissimo: una proposta di legge, presentata sia alla Camera, sia in consiglio regionale della Liguria, per dotare tutti gli ospedali di reti wi-fi gratuite che permettano ai pazienti di navigare su internet durante la loro degenza.
Riforma che, a Montecitorio, è rimasta per ora lettera morta (troppo intelligente, probabilmente), mentre in Regione Liguria è diventata legge con voto unanime di tutti i consiglieri regionali. Anche se, da gennaio, passato il periodo transitorio previsto per l'entrata in vigore, andrà monitorata da vicino la sua applicazione. La prima impressione è che, al di là delle belle parole, la maggior parte delle amministrazioni sanitarie sia in drammatico ritardo con la realizzazione della legge, considerata un simpatico optional. Cosa che, ovviamente, è inaccettabile. E che, in perfetto accordo con Matteo Rosso e Roberto Cassinelli, promotori della legge e mastini del diritto, monitoreremo ospedale per ospedale, Asl per Asl, reparto per reparto, corsia per corsia. Insomma, che non pensassero di lasciare questa legge lettera morta.
Anche perchè è una buona legge, per tanti motivi. E partiamo subito dal primo: è gratis. I conti li ha fatti Silvio Boccalatte, che collabora al settore legislativo del gruppo Pdl in Regione e, insieme ai suoi amici dell'istituto Bruno Leoni, è un ultrà dei risparmi pubblici e del liberismo. Boccalatte e Carlo Stagnaro farebbero passare Milton Friedman e Antonio Martino per pericolosi keynesiani. Insomma, non accetterebbero mai un aumento di spesa pubblica. Invece, con questa legge è tutto a posto. Perchè gli ospedali e le aziende sanitarie in generale sono già provvisti di reti wireless a disposizione dei dipendenti. E, quindi, dare la password anche ai ricoverati non comporta alcun aggravio di costi.
Ma, è passando dalla prosa dei conti in tasca alle Asl e alle aziende ospedaliere, alla poesia dei benefici per i ricoverati, che si trova il vero valore di questa legge. Perchè internet, in corsia, ormai ha un valore anche superiore alla televisione e può accompagnare le giornate dei ricoverati in maniera molto importante. E, quindi, quando si tratta di fare star meglio i malati, ogni riforma è buona e giusta (così come lo è quella, proposta sempre da Matteo Rosso insieme al segretario di Confartigianato Liguria Luca Costi per fornire alle malate oncologiche che non si possono permettere le parrucche, idea sposata anche dalla dipietrista Maruska Piredda).
In particolare, ribadisco, la rete - che non è angelica, ma non è il diavolo - è ottima se riesce a fare star meglio i ricoverati e a rendere la loro degenza più leggera e meno noiosa. Al Gaslini, ad esempio, vero polo di eccellenza genovese, le reti wi-fi libere sono la normalità, non l'eccezione. E il modello del Gaslini deve essere seguito ovunque.


Insomma, punto primo: vigileremo sull'applicazione di questa legge. Punto secondo: esiste anche una buona politica (in questo caso, bipartisan nell'approvazione) che fa buone leggi. Punto terzo: per cancellare la cattiva politica, il miglior modo è saper riconoscere quella buona.

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