La calma di Davide: «Non è la gara dove ci giochiamo la vita»

Le chiacchiere stanno a zero. Il giorno dello scontro diretto è arrivato. Ballardini non lo chiama così, «non è una battaglia in cui ci si gioca la vita», ma certo è un match importante per la salvezza e questo nessuno lo nasconde. E così il tecnico rossoblù non vuole trasformarsi in uno dei tanti «maghi dell'ovvio» che presentano la solita «partita difficile con gli avversari forti e organizzati». Alle 15 allo stadio Luigi Ferraris c'è Genoa-Siena, partita giocata a parole forse troppo. Colpa della pausa del campionato, colpa di un Siena che ha rimontato in classifica grazie anche a quel nemico di sempre in panchina che risponde al nome di Beppe Iachini. Ma oggi si gioca e le chiacchiere stanno a zero, parla il campo. «Penso al mio gruppo di giocatori, più che a rispondere ad altri - dichiara Ballardini senza dare nemmeno un po' di fiato alla contrapposizione con il tecnico toscano - Penso ai tifosi che ci vogliono bene e saranno in tanti, che volete che mi interessi cosa dicano gli avversari? Penso a organizzare bene gli allenamenti, fare bene il mio lavoro». E se si parla di gioco «Balla» lo trovi pronto a fare l'appello. «Recupera Frey - sottolinea - a centrocampo ritrovo Matuzalem. E davanti Borriello è con noi». Ecco tre undicesimi della formazione già fatti. Non ci sarà Vargas che pure ha iniziato l'iter riabilitativo e punta ad esserci nel derby. «Antonelli nel ruolo di interno sinistro ha giocato sia quest'anno, sia nella mia passata esperienza rossoblù - commenta il mister - giocatori come lui sono eclettici, può fare il terzino, l'esterno di centrocampo e anche l'interno, gran professionista». Un altro tassello della formazione che va a posto.
Resta il dubbio sulla corsia di destra con un ballottaggio tra Pisano e Cassani (Rossi nemmeno è convocato). Ma eccoci al gran protagonista. Perché se le chiacchiere stanno a zero su Jorquera Ballardini ritiene di doversi soffermare e anche a lungo. «Jorquera è il calcio - dichiara - ha tutto. Ci sono però giocatori che non crescono mai. Jorquera mi auguro che non sia un incompiuto perché sarebbe un peccato mortale. Si chiama anche Cristobal e con quel nome ha una responsabilità in più e gliel'ho detto. Noi siamo convinti, che questo momento stia diventato clou per il suo futuro in senso positivo». Insomma la maglia di Bertolacci squalificato è sua. E un altro tassello in formazione va a posto. Immobile ancora una volta partirà dalla panchina perché l'under 21 è una cosa, il campionato un'altra. Resta un indicazione di fondo anche con il Siena: «Dovremo stare compatti sia davanti che dietro». Genoa-Siena è anche un passato fatto di una partita sospesa che Ballardini non vuole rievocare. «Non mi interessano quelle cose lì.

A me piace l'erba, l'allenamento, i giocatori che corrono, la gente che fa il tifo per te, che se vede che ti impegni ti applaude». Già la gente rossoblù quella che Ballardini ha sempre apprezzato: «Sta a noi accendere la scintilla e infiammare i tifosi».

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