«Chi sceglie noi, premia il territorio»

Augusto Sartori ha fatto il salto nel buio. Ha scelto di aderire sin dalla nascita a Fratelli d'Italia, il movimento di centrodestra ispirato da Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa. Un partito nato solo il 21 dicembre scorso ma che ha saputo trascinare intorno a sé tanti giovani liguri che si erano «disamorati» della politica. «Già questo è un grande successo per noi - spiega Sartori -. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando con un entusiasmo che non si vedeva da tanti anni nel centrodestra». Sartori, assessore con delega al Commercio a Santa Margherita Ligure, le idee sembra averle chiare.
Siete venuti fuori nella campagna elettorale più distaccata della storia. La gente vi riconosce?
«Abbiamo buone sensazioni, perché stiamo girando il territorio con scrupolo portando il nostro messaggio. Troviamo un elettorato molto indeciso e l'effetto Grillo non ci rende la vita facile»
Per lei sarà dura arrivare in Senato...
«Ci proviamo. Guido Crosetto è il nostro capolista ma mi lascerà il posto se arriveremo al traguardo. Però non siamo illustri sconosciuti ma abbiamo esperienza da vendere, purtroppo poca visibilità»
Cosa sta raccontando ai liguri?
«In queste settimane sentiamo parlare solo di temi nazionali come Imu, tasse e disoccupazione: tutte vicende importanti, ma noi vogliamo parlare di Liguria. Dei bisogni della nostra terra come la crisi della nautica con i porti svuotati dalla politica di Monti a favore della Francia. Il turismo che potrebbe essere il nostro petrolio ed invece arriviamo con un ritardo incredibile su ogni azione. Sulla direttiva Bolkenstein che rischia di mettere in ginocchio i nostri balneari»
Siete in coalizione di centrodestra ma siete nati dopo uno strappo con il Pdl.

Perché un elettore dovrebbe scegliere voi e non i candidati di Berlusconi?
«Perché siamo più giovani, non abbiamo paracadutati da Roma e se eleggeremo qualcuno sarà reale espressione della Liguria, perché abbiamo proposte serie, ma soprattutto perché saremo in grado di realizzarle».

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