Spiega Claudio Eva, docente di sismologia e componente della commissione Grandi rischi che un evento come quello dellEmilia di ieri è piuttosto raro, perché è come se la terra si fosse risvegliata dopo un sonno lungo 600-700 anni. «Stiamo assistendo a una ripresa dellattività sismica che sta riempiendo un gap di 600 anni. Bisogna risalire al 1460 per trovare qualcosa di simile a quello che è accaduto in Emilia».
Come si spiega la frequenza con cui si sono ripetuti questi terremoti e come mai si sono sentiti così chiaramente a Genova, dove è raro che arrivino le scosse?
«Genova ha sempre risentito dei sisma intorno al Tortonese, dellAppennino della Garfagnana e della Lunigiana che è una delle zone più attive nel passato. Anche gli eventi sismici di gennaio derivano dagli Appennini nel loro complesso. Noi lo risentiamo perché il sisma si propaga».
Anche se Genova e la Liguria non sono propriamente zone sismiche...
«Non sono riconosciute delle fratture, delle faglie che possano produrre sisma significativi nel genovesato. Ma ad esempio, nella parte orientale, nel 1920 ci fu un terremoto di magnitudo 6.2 che causò 600 morti fra Fivizzano e la Garfagnana e che venne pesantemente sentito anche a Genova con un grado 5 della scala Richter e alla Spezia con grado 6».
Insomma, la Lanterna può stare al sicuro?
«Diciamo che ci sono scarse probabilità di essere zona sismocentrica e che si possano riattivare o creare fratture che possano causare terremoti, se non molto piccoli». GG
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