Delio Rossi: «Eder o Sansone? Il vero ballottaggio tra Pd e Pdl»

Squadra che vince non si cambia. Così dopo il pareggio con il Napoli, contro il Chievo nel lunch-match di domani Delio Rossi riproporrà gli stessi undici. Infatti Krsticic ed Estigarribia hanno recuperato, e ritrova Palombo. Ma prova lo stesso a mischiare le carte. «Passo le notti insonne perché i ragazzi mi stanno mettendo in difficoltà». Con i clivensi sarà un match fondamentale per il futuro. Poi Parma e Cagliari. Insomma un trittico che potrebbe togliere definitivamente la Samp dalla parte destra della classifica.
«Pensiamo a una gara alla volta» taglia corto l'ex mister viola, che aggiunge: «È una sfida delicata perché si tratta di uno scontro salvezza. Credo che saremo all'altezza». E dopo la goleada col Pescara anche con le «piccole» non ci dovrebbero essere più problemi, come quelli palesati in precedenza. Siena docet. Rossi è chiaro. «Siamo una neopromossa e se non troviamo stimoli contro queste formazioni dovremmo farci tutti un esame di coscienza». Sarà importante l'approccio.
«In questi due mesi stiamo lavorando proprio sotto questo aspetto, per dare un'identità di gioco e le giuste varianti a seconda degli avversari. Il Chievo verrà a fare la sua gara, e sicuramente non giocherà alla garibaldina». Spiegando che «al momento siamo quasi all'80 per cento di come vorrei veder giocare i ragazzi, ma per passare dall'80 al 100 per cento ci vuole del tempo. Almeno per come intendo il calcio. Quindi bisogna metterci tanti particolari perché pretendo molto dal sottoscritto e da chi lavora per me».
Altro segnale che la riconferma è ormai in dirittura d'arrivo. Delio Rossi ancora una volta è schietto. «Fino a quando non ci salviamo non vogliamo più toccare l'argomento. Comunque ribadisco che non sono un traghettatore e la storia dice che sono uno che ha bisogno di tempo per amalgamare la squadra. Anche qui non sono venuto meno a queste prerogative pur firmando un contratto di sei mesi per farmi conoscere nel bene e nel male dalla proprietà. In più al mio arrivo erano appesantiti da contratti con altri staff e non mi sembrava corretto, anche se in quel momento erano in posizione di forza e potevo chiedere pure due anni di contratto. Qui ci sono tutti i presupposti per portare avanti questi discorsi». Chiuso il capitolo se ne apre un altro. Quello dei possibili ballottaggi soprattutto in attacco. Rossi è maestro nelle risposte. «L'unico ballottaggio sarà quello tra Pd e Pdl».
Ultima gara dalla tribuna. «Speriamo che le linee (telefoniche, ndr) siano buone, ma Limone in alcuni aspetti è più bravo». Chiusura con attacco al calcio moderno.

«Personalmente sono rimasto ai tempi delle gare tutte alle 14.30 e poi a vedere 90°. Stiamo vendendo l'anima al diavolo e non vorrei che poi si trasformasse in un boomerang pericoloso. Comunque facciamo di necessità virtù».
E se avesse davvero ragione?

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