Doria e Burlando, due sinistre troppo diverse per stare insieme

(...) le parole di Vendola. Perchè per troppi super-ricchi nostrani l'unico diavolo sarebbe intaccare l'esistente e mettere a rischio le loro rendite di posizione.
In questo quadro, è significativo vedere che anche a Genova le sinistre sono due, apparentemente inconciliabili, ma assolutamente conciliabili quando c'è da mettersi insieme per vincere le elezioni e per spartirsi il potere. Una è la sinistra del sindaco Marco Doria che, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, è la sinistra del declino, del rassegnarsi alla crisi, del «non vedo l'uscita dal tunnel». Che, da un lato, è certamente onestà intellettuale. Ma, dall'altro, è l'incapacità e la rassegnazione a non mordere la crisi, a non provare nemmeno ad affrontarla. Ma il prenderne atto, tacitamente e un po' tristemente. Il modo peggiore per provare ad uscirne.
Poi, c'è la sinistra di Claudio Burlando. Che in passato, spesso, ha messo la firma sulla crisi, a partire dalla battaglia pro-comitati contro la bretella Voltri-Rivarolo, il cui blocco è stato il padre di tutti gli errori e gli orrori successivi in città. E anche altre scelte, ad esempio il patto con Riva sulle aree Ilva, a mio parere assolutamente troppo buono e largheggiante nei confronti dell'imprenditore, vanno in questa direzione. Ma, proprio perchè non dimentico gli errori passati e perchè cerco di essere onesto intellettualmente, vedo anche che Burlando è oggi quello che gira le aziende della regione per cercare di conoscerne le realtà e di aiutarle, ovviamente compatibilmente con le norme europee. Ed è quello che, anzichè dire, come Doria, che dalla crisi non si esce, sotto l'hastag #Liguria 2013 manda un tweet al giorno per raccontare «come superare la crisi e provare a crescere con rispetto e attenzione». Complice la sua portavoce Anna Costantini, quasi una personal trainer dei social network, che l'ha convertito al culto, quasi maniacale, dei cinguettii di 140 caratteri, da cui il governatore non si stacca mai, Burlando racconta per alcuni pezzettini al giorno quali sono i segnali positivi che arrivano dalla Liguria e dove si respira aria di ripresa dell'attività economica e dell'occupazione che, in qualche caso, vede avanti la nostra regione.
Certo, ci vuol altro che un tweet al giorno per levare la crisi di torno. Ma, certamente, raccontare i modelli virtuosi, come stiamo facendo su queste pagine, aiuta anche psicologicamente. Così come aiuta la mail aperta ieri per contribuire a parlare del problema degli esodati con l'Inps, con la mediazione della Regione: esodati@regione.liguria.it, oppure al telefono al numero verde 800-445445 dal lunedì al venerdì (9-13 e 14-16).
Anche stavolta, quella di Burlando non è la soluzione.

Ma almeno è un modo di affrontare la crisi senza piangersi addosso come Doria e senza dire che i ricchi devono piangere come Vendola.
Resta però per Burlando la domanda delle domande: che ci fanno insieme queste due sinistre? E perchè, cinicamente, quella riformista si allea con quella massimalista per vincere?

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