Fioccano le polemiche La neve seppellisce i meteorologi Arpal

(...) che parlava di «deboli nevicate al di sopra dei 200/400 metri». E Genova, come era logico che fosse, si è svegliata nel caos. Inutilmente il sindaco ha provato a minimizzare: «Non userei più il termine emergenza - ha pattinato sul ghiaccio -. Se nevica o se piove, non necessariamente è sempre emergenza». Concetto più che condivisibile, perché dovrebbe essere normale poter far fronte ai naturali effetti dell'inverno. I fatti di ieri mattina dimostrano che a Genova non è ancora così. E il primo a saperlo bene è lo stesso sindaco che nel cuore della notte, alle 3.30, ha dovuto riunire il comitato di protezione civile. Tanto che, durante una dichiarazione televisiva un po' meno studiata a memoria, si è lasciato andare a considerazioni meno politiche: «A ieri sera (giovedì, ndr) non siamo stati informati di alcuna allerta – ha precisato –. Se l'avessimo avuta forse ci saremmo comportati diversamente e avremmo preso altre precauzioni. Abbiamo deciso di non chiudere le scuole perché non ci sembrava una situazione tale da richiedere un provvedimento del genere». E soprattutto perché alle 3.30 di mattina era impossibile pensare di avvertire istituti e genitori. Insomma, con un'adeguata previsione sarebbe cambiato tutto. Inutili i tentativi di non far passare queste parole come una polemica con i previsori che stanno sbagliando un po' troppo spesso. «Non sono un meteorologo - ha aggiunto Doria -. Cercheremo di capire cosa sia successo. Ma dobbiamo abituarci che a Genova ogni tanto nevica». Una resa, una presa d'atto di una situazione che lo aveva già portato a studiare una revisione delle ordinanze nei casi di allerta 1, dopo tutta una serie di allarmi eccessivi.
Incidenti addirittura in corso Europa; uno spesso strato bianco in riva al mare; autobus costretti a montare le catene solo a turno già iniziato; treni in tilt; alberi crollati e molte strade chiuse non in collina ma nel cuore della Genova bene, ad Albaro, Brignole e Castelletto; decine di cittadini finiti all'ospedale. Il sindaco Doria è libero di non chiamarla emergenza.

Anche se poi, dalle sue stesse parole, emerge chiaramente la difficoltà con la quale cerca di apparire sereno: «Se nevica è evidente che ci siano problemi che in assenza di neve non ci sono». Così come è evidente che se l'Arpal dichiarasse l'allerta quando davvero serve, gli stessi problemi sarebbero almeno più facilmente affrontabili.

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