I coordinatori del Pdl perdono il posto

(...) nel centrodestra è in corso una trattativa estenuante per scegliere le (poche) posizioni che danno la certezza di conquistare un seggio. Nel Pdl, ad esempio, non è ancora ben chiaro neppure con chi si schiereranno alcuni esponenti, anche noti. Il caso più clamoroso riguarda il coordinatore regionale Michele Scandroglio, per il quale sarebbe difficile trovare una posizione «sicura» nelle liste alla Camera e che a Roma è dato ormai per certo come capolista del neonato partito di Ignazio La Russa e Guido Crosetto (al quale si è sempre dichiarato molto vicino), Fratelli d'Italia. Più difficile invece la strada per il vice coordinatore, Eugenio Minasso, che sconta la contrapposizione con Claudio Scajola (considerato invece inamovibile come capolista alla Camera) e non è certo in cima alla lista dei fedelissimi di Altero Matteoli che sperano nella sua intercessione. A seguire, sempre molto alte sono le quotazioni di Sandro Biasotti, che sul piatto della bilancia può mettere anche il peso del suo ruolo da «fondatore del Pdl», prerogativa che da statuto gli garantirebbe la certezza di un posto. La terza piazza forse ancora utile anche in caso di sconfitta elettorale è la più ambita. Ma in questo caso sono molti gli aspiranti. Il deputato uscente Roberto Cassinelli ha dalla sua una lunga militanza sempre fedele alla linea del partito, Gino Morgillo rappresenterebbe il giusto equilibrio territoriale che darebbe alla Liguria un candidato spezzino dopo un imperiese e un genovese, ma ogni tassello andrà a posto solo nei prossimi giorni. Così come è ancora apertissima ancora la questione del ruolo di capolista al Senato. Nelle scorse settimane, come anticipato dal Giornale, aveva fatto un deciso passo avanti il senatore uscente Franco Orsi, che sembrava così destinato a confermare la sua poltrona romana con una posizione praticamente sicura. Ma hanno ripreso valore le quotazioni di Giorgio Bornacin, che non ha seguito La Russa nel nuovo partito di destra e che potrebbe essere premiato con la riconferma.
Il jolly che potrebbe anche rimettere in discussione tutto è poi quello di Raffaella Della Bianca, consigliere regionale che ha aderito ai Riformisti di Stefania Craxi alla quale, negli accordi di coalizione, dovrebbero andare alcune scelte fondamentali. In questo senso però sarà decisivo capire anche quali saranno le regioni cui chiedere posti sicuri. La Liguria, con Scajola che copre comunque una casella destinata ai big nazionali, e con una penuria di posti utili non dovrebbero essere chiesti dal centrodestra gli stessi sacrifici che invece stanno scontentando la base Pd. Anzi, i liguri potrebbero trovare spazio in collegi blindati lontano dalle Riviere.

La stessa Della Bianca e Luigi Grillo (già eletto la scorsa volta in Puglia) sono tra i papabili a fare i candidati pendolari. Gli unici sereni sembrano i leghisti che hanno già deciso di affidare alla segretaria «nazionale» (cioè ligure) Sonia Viale l'unico posto potenzialmente valido, quello da capolista alla Camera.

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