Iachini: «Più che gambe, ci vuole cuore»

Iachini: «Più che gambe, ci vuole cuore»

«Va dove ti porta il cuore». Beppe Iachini come Susanna Tamaro? Non proprio ma il concetto espresso dal tecnico blucerchiato è piuttosto chiaro: addio schemi, tattica, giocatori, ora conta solo il cuore e il carattere, anche perchè ieri pomeriggio il Varese ha espugnato il campo di Brescia vincendo per 2-1, portandosi a quota 65 e, al momento, a più 4 dalla Sampdoria. Nonostante questo le sensazioni del tecnico sono positive, le stesse che provava durante la cavalcata trionfale del suo Brescia, preso in corsa due anni fa e portato miracolosamente ai play off: «Avverto le stesse sensazioni che avevo nel gruppo a Brescia, vedo la stessa mentalità, lo stesso spirito, le certezze su cui si lavora e attraverso cui si ottengono risultati. Ma abbiamo ancora buoni margini di crescita e dobbiamo fare sempre di più perchè in queste partite quattro serve il massimo». Non è più, per Iachini, una questione di condizione fisica: la Sampdoria ha addirittura saltato le feste natalizie per migliorare lo sprint, assolutamente inesistente con Gianluca Atzori. Era una squadra “monocorde” rivitalizzata dalla cura Iachini, che però a questo punto lascia perdere le “gambe” per affidarsi a qualcosa di diverso: «La squadra sta bene. È un momento della stagione in cui, più di ogni altro aspetto, conta il cuore, dobbiamo tirarlo fuori nella fatica, nei duelli, nell'aiutare il compagno. Le difficoltà dobbiamo superarle così, attraverso il cuore e la testa, il resto a questo punto conta meno». L'entusiasmo potrebbe essere la carta vincente della squadra blucerchiata, che ha sempre rincorso ed è rientrata nei play off, obbligata ancora di più a vincere oggi a pranzo dopo il risultato del Varese e in attesa del risultato di Padova di domani sera a Torino: «Ci eravamo prefissati di fare un girone di ritorno in un certo modo e ci stiamo riuscendo. Fa piacere, però dobbiamo essere consapevoli che mancano ancora quattro partite da affrontare di volta in volta con lo spirito giusto che da gennaio ci ha portato fino a qui. Però al contempo non dobbiamo fare la corsa sulle altre ma solo su noi stessi». I numeri dicono che questo è un campionato difficilissimo: lo scorso anno andò ai play off la Reggina con 61 punti, la Sampdoria invece c'è già arrivata e mancano ancora 4 giornate. Il tecnico blucerchiato però non vuole fare calcoli: «Perchè vengono puntualmente smentiti dal campo. La cosa curiosa è che tutti gli obiettivi sono ancora vivi. C'è lotta per i primi posti, per i playoff e per la zona bassa. Albinoleffe a parte, tante squadre sono interessate anche in fondo e questo può far sì che il campionato sia incerto fino all'ultimo. Noi dobbiamo concentrarci su quello che è il nostro obiettivo. Uno sportivo deve cercare di arrivare sempre più in alto possibile. Andare a scalare più posizioni possibili: è questo che deve essere nella nostra mente, non i risultati degli altri. Aver raggiunto al sesto posto non deve essere una soddisfazione. Lo è per com'era la situazione prima, ma non possiamo accontentarci. La quota playoff è molto alta e noi vogliamo fare più punti possibili, perchè magari arriviamo anche all'ultima con il Varese e anche un punto può essere fondamentale».

Intanto c'è anche una sorpresa nella Reggina: l'ex Bonazzoli infatti non è nemmeno stato convocato e Breda potrebbe affidarsi al 3-5-2, mentre Iachini ne ha convocato venti: sono rimasti a casa gli infortunati Berardi, Romero e Padalino.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica