«Io amo l'Italia» è il nome del partito di Magdi Cristiano Allam in corsa alle prossime elezioni politiche e presentato ieri sera al cinema Ritz di piazza Leopardi. Genova come base di partenza dell'eurodeputato e al centro di uno dei punti fondamentali del suo programma: la crisi demografica, visto che la città della Lanterna è ormai scesa sotto i 600mila abitanti. A questo tema il cattolico Allam si è soffermato molto, collegandolo al concetto più generale della centralità della famiglia e del valore della vita: «Meno siamo, meno produciamo e meno consumiamo - ha spiegato il politico di origine egiziana -. La nostra urgenza è arginare il suicidio-omicidio demografico sostenendo con forza la famiglia naturale». Famiglia naturale che per Allam può essere formata solo da un uomo e da una donna, escludendo ogni tipo di diversa declinazione in quanto «equiparare eterosessuali, omosessuali, bisessuali, lesbiche e transessuali significa promuovere una realtà che è contro la morale naturale», ha dichiarato.
Ancora Genova e la Liguria nel programma di Allam, in particolare per quanto riguarda «l'indispensabile, urgente protezione del territorio», colpito da troppi eventi alluvionali. Ma da Genova Allam lancia anche un pesante attacco a Monti, reo di gravi colpe su diversi temi. «Incarna il potere finanziario speculativo globalizzato. Quando venne nominato premier il suo interesse non era il Paese ma i poteri forti che rappresentava nei vari direttivi: da Goldman Sachs a Moody's, passando per la Trilaterale e la Bildeberg». Monti responsabile della maggior parte delle piaghe di questo Paese secondo Allam. «È riuscito a trasformare uno Stato ricco in una popolazione povera - afferma il giornalista e scrittore -. In un anno di suo governo tutti gli indicatori sono peggiorati e le uniche voci che hanno visto degli aumenti sono state tasse, disoccupazione e debito pubblico». Allam rincara la dose, denunciando un trasversale complotto mediatico in favore di Monti, che passerebbe per Beppe Grillo. «L'attenzione che i media danno a Beppe Grillo è tutta in funzione di Monti - spiega il leader di "Io amo l'Italia" -. Grillo è il mezzo più facile per togliere dei voti a Bersani e portare il centrosinistra sotto la soglia del 30%, in modo da favorire proprio Monti. Questo spiega perché si sia voluto costruire il fenomeno Grillo».
L'ultimo attacco di Allam a Monti include la Chiesa, facendo nascere malumori tra il pubblico in sala. «Bisogna contrastare anche a quelle parti della Chiesa come la Comunità di Sant'Egidio e Comunione e Liberazione che si schierano apertamente in favore di Monti - conclude Allam -. Monti non ha niente a che fare con la dottrina sociale della Chiesa».
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