L'azienda che ha vinto la scommessa sulla «Bellezza»

(...) In controtendenza non solo con quello che fanno le aziende italiane, liguri e genovesi che delocalizzano in tutto il resto del mondo, ma anche in controtendenza con quello che fanno a Cinisello, dove di solito i nostri vanno, anziché venire.
Pesante che - al di là delle inaugurazioni a cui ha partecipato Claudio Burlando, ma il suo impegno è rimasto a quello stadio - le istituzioni genovesi e liguri si sono sempre disinteressate di questo miracolo. E l'unico che ha più volte vigilato su questa straordinaria fucina di posti di lavoro e di ricchezza pulita è stato il più intelligente di tutti, cioè il cardinale Bagnasco, ben instradato dalla sua struttura di cappellani del lavoro, che ha un'antica, solida e ottima tradizione.
Poi, proprio perché credo si tratti di un caso straordinario, sono andato sul campo, a vedere come funziona Carestream Health, che - per capirci meglio - è una sorta di Kodak elevata a potenza. E, infatti, la società nasce proprio nel maggio del 2007 dall'acquisizione da parte di Onex dell'intero ramo medicale della più grande compagnia di pellicole fotografiche del mondo. Dentro le palazzine che ospitano la sede europea, al Porto Antico, sembra di essere in una sorta di film di Jemas Bond applicato al biomedicale: si leggono da remoto lastre di ospedali americani, con la possibilità di confrontare le radiografie con quelle dello stesso paziente di anni prima o di paragonare diagnosi diverse, e il call center (che è una specie di paradiso dei call center, dimenticatevi il film Tutta la vita davanti, anche se è davvero un bel film) che può intervenire sugli ospedali di tutto il mondo che hanno montato apparecchiature Carestream Health. Insomma, roba da film. Solo che è tutto vero.
Ma la notizia non è qui. Il miracolo del Porto Antico è che, finalmente, qualcuno punta su Genova per la Bellezza. Marco Bucci è genovese ma ormai passa metà della sua vita negli Stati Uniti e di Carestream è uno dei boss dei boss; Michele Ferrarese, invece, è sarzanese ed è il capo del ramo italiano della società. Insieme, raccontano la loro scommessa e quella dei loro dipendenti.
Che, con tutto il rispetto (che è tantissimo) per i miracoli della tecnologia custoditi alle spalle del Bigo, è quello che mi interessa in questa sede. E cioè la scelta di Genova come una delle tre sedi mondiali principali di controllo. Funziona così: ciascuna delle tre sedi deve essere in grado di rispondere per un turno di otto ore (più due di sovrapposizione) alle chiamate che arrivano da tutto il mondo, deviando eventualmente le chiamate sulle altre strutture. Quindi, la prima ratio della scelta genovese è una questione di fusi orari, di meridiani e di paralleli: si trova esattamente a un terzo del mondo.
Ma, fin qui, era una caratteristica che si trovava a Cinisello Balsamo. Che non sarà un patrimonio tutelato dall'Unesco, ma sempre a un terzo del mondo si trova. E allora perché Genova? Genova per lo stesso motivo per cui avrebbe potuto essere scelta Nizza, una località della Costa Azzurra o Barcellona. E cioè per la Bellezza.
A Bucci luccicano gli occhi di emozione quando racconta di come la scelta della multinazionale per gli spazi del Porto Antico sia stata dovuta non solo o non tanto alla sua genovesità, ma alla bellezza di ciò che Carestream Health poteva offrire ai suoi dipendenti e ai suoi clienti, a costo zero, cioè senza costi aggiuntivi rispetto a quelli che avrebbe avuto in qualsiasi altra sede al mondo. E così i dipendenti hanno accettato di trasferirsi in massa da Cinesello a Genova e per cinque giorni alla settimana non toccano l'automobile, avendo la fortuna di lavorare in uno dei posti più belli del mondo, di avere il centro storico ad un passo e tutti i servizi raggiungibili a piedi. Roba che non capita da nessuna parte al mondo, soprattutto per strutture simili solitamente dislocate in tristissimi centri direzionali o zone industriali, generalmente pure sul ciglio di una tangenziale.
E, se va bene ai dipendenti, va benissimo anche ai clienti. Vengono ospitati nell'area del Porto Antico, possono concludere le proprie trattative di fronte a una fetta di focaccia al formaggio e godere della straordinaria bellezza di Genova, quasi fosse un integrativo, l'unica «tangente» lecita e che pagheremmo sempre volentieri. Poi, nel pomeriggio, una volta conclusi i contratti, si parte in battello per le Cinque Terre o Portofino, insomma per i paradisi naturali che offre la nostra regione.
Il tutto, ovviamente, ha anche un ritorno economico. Che non è solo quello per l'azienda, con Marco Bucci e i suoi comunque soddisfattissimi dei risultati, che passano anche attraverso scelte aziendalmente rivoluzionarie, come l'abolizione del badge per i dipendenti, il cui orario è quindi naturalmente flessibile. Purché, ovviamente, garantiscano i risultati aziendali.
Ed eccoli qui i numeri di questo ritorno economico, ma stavolta per Genova: l'occupazione alberghiera da parte dei clienti di Carestream vale quasi 5000 notti all'anno. E, ovviamente, si porta dietro tutte le varie forme di indotto connesse: acquisti in città, consumi, pranzi nei ristoranti.

Soprattutto, si porta dietro centinaia e centinaia di persone che, quasi incredule, raccontano la bellezza di Genova a chi non la conosce.
Il migliore degli indotti possibili. Sarebbe bello se la raccontassero anche ai genovesi, insegnando loro a crederci.
(3-fine)

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