Le primarie grilline ribaltano l'idea di meritocrazia

Le primarie grilline ribaltano l'idea di meritocrazia

(...) siano stati messi in lista, oppure no. E il caso rischia di essere particolarmente eclatante per il Movimento Cinque Stelle che i sondaggi danno unanimemente accreditato di un buon successo elettorale e quindi con tanti eletti. Che, però, se le liste dovessero essere fatte realmente così, sarebbero gli scarti delle liste per le amministrative, sonoramente bocciati dai cittadini e senza legittimazione elettorale. Ha senso tutto questo? Per me, no.
Al di là di tutto quello che può piacere o non piacere del M5S (così sono contenti), non credo che non avere consenso e non avere esperienza amministrativa possa essere un criterio per selezionare la classe dirigente. Chiunque di noi, se dovesse scegliere una domestica per la casa, sceglie quella che sa usare bene lo straccio e i cui precedenti padroni di casa parlano benissimo, elogiandola per la straordinaria qualità del lavoro. Non quella che pensa che l'Anitra Wc sia una razza speciale che si trova allo zoo di un distretto statunitense, e che nessuno ha mai assunto, proprio perché si sapeva che non era un mostro di bravura.
E allora, perché la regola per assumere una domestica, lavoro nobile e utilissimo per carità, non deve valere per chi deve scrivere le leggi e gestire il Paese nel momento più delicato della sua storia? Non esiste.
E poi c'è il problema del web. La cosa che mi è piaciuta di più nella recente campagna elettorale per le regionali siciliane da parte di Beppe Grillo, traversata dello Stretto a parte, è stata proprio la capacità di reinventarsi nelle piazze e fra la gente, senza più la mitizzazione della democrazia di internet. I comizi nei più sperduti paesini siciliani, la capacità di riempire le piazze più impensabili e di ripartire dalla gente vera, di carne e ossa, sudore e lacrime, non solo tasti e password.

E il viaggio sulla vecchia littorina con il formaggio sul sedile tagliato e distribuito ai viaggiatori per dimostrare anche iconograficamente l'inadeguatezza delle ferrovie siciliane, l'ho trovato un capolavoro di esposizione di programmi e di comunicazione politica.
Insomma, il Grillo di carne mi è piaciuto davvero molto. Ma non somiglia a questo delle primarie via internet per iniziati fra i senza voti e i senza esperienza.

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