Provincia, doppia verità E doppia bugia sulla sala

(...) ricostituisce per l'occasione, ad altri consiglieri regionali che hanno immediatamente aderito alla nostra battaglia: il capogruppo delle liste civiche per Biasotti Aldo Siri e quello del Pdl Marco Melgrati. E poi, due ex parlamentari di peso come Giorgio Bornacin e Roberto Cassinelli (assolutamente surreale l'assenza totale di deputati e senatori in carica, senza soluzione di continuità fra destra e sinistra). O due amici storici come Alberto Clavarino che ha votato Monti e Marco Marchionni che ha votato Grillo. Su, su fino ai seniores - come sempre i migliori - che ci saranno al gran completo guidati dall'instancabile Giuliana Valle Pierrottet e a decine e decine di voi che ci chiamate in continuazione per esserci. Su tutti, confesso, mi ha commosso l'adesione che arriva da Gemonio, in provincia di Varese, del nostro caro amico e lettore Gio Barabino.
Perchè con gli amici, funziona così. Quando è importante, ci devi essere. E con gli «Amici» con la maiuscola, quelli del Giornale, va allo stesso modo: ogni volta che la partita è davvero importante, come quella per i marò, ci si mobilita e si organizza un incontro di quelli pesanti, di quelli che vogliono lasciare il segno. Insomma, tutto fuorchè un incontro di parte o politico. Rafforzato anche dal fatto che due esperti assoluti della materia come i nostri Riccardo Pelliccetti e Fausto Biloslavo saranno in sala per presentare il loro libro, che esce proprio martedì in versione cartacea, e che racconta l'odissea dei marò. Ennesima prova che non vogliamo fare politica, ma raccontare una storia drammatica dell'Italia di oggi. Eppure, in Provincia non ci sono arrivati e hanno optato per il «no» alla sala. Scelta legittima, ma posso dirlo?, surreale e un po'vergognosetta anzichenò. Di fronte a una scelta simile si imporrebbero le dimissioni immediate di chi ha deciso così e del vertice della Provincia. Che, in attesa che si faccia chiarezza sulla sorte dell'Ente, è il commissario straordinario Giuseppe Piero Fossati. E il fatto che proprio Fossati sia sempre stato il fuoriclasse degli assessori della squadra provinciale, capace - con la sua delega alla viabilità - di andare personalmente a spalare la neve sulle più sperdute stradine di Tiglieto, di Rezzoaglio, di Montessoro di Isola del Cantone e di tutta la Val Trebbia, non è un'attenuante. È un'aggravante.
Perchè se uno è un bravo amministratore - e Fossati, uomo certamente e fortissimamente di sinistra, lo è - il fatto che prenda delle decisioni scellerate o inspiegabili con la logica, peggiora il peccato, non lo assolve. Come quando a scuola prendevano i bambini e spiegavano ai genitori che «può dare, non si applica». Ecco, in quei casi, l'insufficienza era molto, ma molto, più grave. Con Fossati succede esattamente così. Ma, per onestà intellettuale, nonostante formalmente il diniego alla concessione della sala risulti firmato da lui, occorre dire che in questo momento il commissario straordinario è a letto per i postumi di un difficile intervento cardiaco e, quindi, anche se la firma è la sua, con ogni probabilità la decisione è stata presa formalmente da qualche burocrate dell'ente Provincia.
Insomma, ci sarebbero da chiedere le dimissioni immediate di Fossati.

Ma, proprio per la situazione particolare, ci aspettiamo almeno le scuse del commissario straordinario e comunque della Provincia. Le devono non a me che ho firmato la richiesta o al Giornale. E nemmeno le devono, non solo, ad Andrea Cambiaso, Gianni Plinio, Matteo Rosso e agli altri. Le devono a tutti voi. Soprattutto, le devono ai marò.

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