Sallusti e le istituzioni sordomute

(...) Pdl e deputato sta muovendosi moltissimo per far sì che una nuova legge sulla diffamazione a mezzo stampa, che non preveda la galera, venga immediatamente approvata. E, con i suoi modi da antico seduttore, è intervenuto con la presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno. Che è finianissima e certo non ama Sallusti, ma è anche avvocato con alle spalle una storia di garantismo. E questa potrebbe essere l'occasione buona per rivendicare quella storia. Poi, in suo aiuto, Scandroglio ha chiamato anche Enrico Costa, che è una delle menti giuridiche e legislative in tema di diritto e di diritti del Pdl. «So benissimo che non è ancora la legge - sospira il coordinatore del Pdl ligure - ma so anche che questo modo di muoversi potrebbe essere quello che ci porta qualche risultato».
Mica finita. Si muove, finalmente, anche un consigliere comunale di Genova, Stefano Balleari che spiega di aver commentato fino ad oggi la sentenza solo con un post su Facebook, ma di apprezzare la «dignità con cui Sallusti ha accettato una sentenza vergognosa». E, sempre a proposito di consiglieri comunali, da Murialdo, Valbormida profonda, si fanno sentire i Pronzalino-boys, guidati dal coraggioso Giacomo, Giorgio Fornasari, Marco Ghisolfo e Christian Colla. Che, solidarizzando con Sallusti, citano la Costituzione e la Carta dei diritti fondamentali europei e si chiedono ironicamente e retoricamente: «Dove sono i politici che invocano l'Europa quale modello universale e lasciano un giornalista in questa situazione paradossale?». E solidarizza anche Mario Troviso, coordinatore provinciale di Forza Nuova che è durissimo: «Ormai in Italia non c'è più libertà di opinione». Parole simili a quelle del sindacato italiano lavoratori: «In Italia avere un'opinione è reato». Lasciando una parola positiva a un lettore, Mario Lauro, che era con me e Sallusti due settimane fa sulla Msc, e firma una nota di ottimismo: «Sono sicuro che ci rivedremo alla prossima crociera del Giornale, insieme al direttore Sallusti».


Fin qui le parole. Da oggi, in consiglio regionale, i fatti. Che racconteremo, minuto per minuto, firma per firma, parola per parola, silenzio per silenzio. È una promessa. Ma è anche una minaccia per chi non farà nulla.

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