Uno sciopero contro le «svendite»

Uno sciopero contro le «svendite»

(...) «Possiamo pensare di crescere vendendo settori strategici come energia e trasporti?». La risposta dei sindacati è certamente no. «Contro le bugie di Orsi», dunque, e contro il Governo che lo sostiene, i partiti e «il silenzio delle istituzioni», Fim, Fiom e Uilm scendono in piazza. Allo sciopero parteciperanno i 7.700 lavoratori delle aziende Finmeccanica genovesi (Selex Elsag, Selex Sistemi Integrati, Ansaldo Energia, Ansaldo Sts) e spezzine (Oto Melara e il consorzio Mbda). «Il piano di Finmeccanica - è la voce unanime dei rappresentanti dei lavoratori - punta sul militare, vendendo le aziende delle produzioni civili, Ansaldo Breda, Ansaldo Energia e Sts. È inaccettabile».
«Vendere adesso è una follia - spiega ancora Nicolini -. Perché puntare sul militare quando tutti i Paesi tagliano le spese in questo settore, compreso l’Italia? Perché cedere aziende che vendono all’ estero? Prima dicevano che bisognava vendere per risanare, ora dicono che sono scelte strategiche. Non possiamo uscire dal civile». E anche Apa e Caminito sottolineano: «Questo piano non ha nulla di industriale. Porterà allo smantellamento del sistema industriale italiano. Il Governo si faccia sentire, i partiti pure. E anche le istituzioni locali si muovano. Abbiamo incontrato il presidente della Regione Burlando a marzo - concludono -, ma da allora, fino alla lettera scritta ieri non abbiamo più avuto notizie».
Dalle critiche al piano all’allarme sociale: «In città la tensione sociale è altissima, il sindacato - precisa Nicolini - la avverte chiaramente e non può essere lasciato solo a gestirla. Non dimentichiamo il ferimento di Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo Nucleare. Il Governo non alimenti le tensioni, ci incontri e blocchi il piano. Il sindacato, ancora di recente, in occasione del convegno dei giovani industriali a Santa margherita cui ha partecipato Passera, ha dimostrato senso di responsabilità rinunciando ad azioni clamorose di protesta.

Ora siano i nostri interlocutori a darci risposte convincenti». In serata il primo riscontro: Burlando annuncia che «entro pochi giorni Passera fisserà la data dell’incontro con le istituzioni locali». Ma i sindacati ribadiscono: «Vogliamo giorno, ora e sede precisi».

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