SERVIZIO ALLA CITTADINANZATurni di esumazione, adesso le informazioni sono sul web

«Il criterio di esumazione dai campi cimiteriali deve essere rivisto perché spesso è fonte di turbamento dei famigliari dei defunti. Il Comune spende milioni di euro per la corrispondenza, ma non trova qualche migliaia di euro per scrivere ai genovesi informandoli delle esumazioni. È capitato pure a me nel camposanto di Nervi, dove le ossa sono messe in cassette numerate, ma non si ha la possibilità di presenziare all'esumazione perché non si è informati opportunamente».
Il consigliere ex Pdl Mario Baroni ieri, durante il question-time in Sala Rossa, ha chiesto che si rivedessero le regole e i criteri sulle informazioni date ai parenti dei defunti sepolti nei cimiteri genovesi.
«Al momento dell'inumazione - ha risposto l'assessore Elena Fiorini - si firma un contratto che informa, tra l'altro, del termine decennale. Tre mesi prima della scadenza del periodo, nei campi interessati vengono affissi cartelli con l'avviso del turno di esumazione. In ogni caso, coloro che volessero procedere alla sepoltura del proprio congiunto devono rivolgersi agli uffici competenti di corso Torino o presso i municipi. Le salme indecomposte vengono nuovamente inumate, per un periodo di cinque anni oppure, se richiesto, vengono cremate. Rispetto alle tombe private, c'è un'oggettiva difficoltà a risalire agli eredi, pertanto abbiamo pensato di informare la cittadinanza sui turni di esumazione anche per mezzo del web».


Dai cimiteri all'ex albergo delle Poste in via Linneo a Begato, dove la consigliere Cristina Lodi (Pd) ha verificato «la situazione di emergenza abitativa». «Per il problema di via Linneo ci siamo prodigati molto - ha spiegato l'assessore Paola Dameri - ma senza riuscire a trovare una soluzione adeguata».

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