«Sono enigmatico? Sfido io... sono nato settimino!». Diceva Totò interpretando il film «Le sei mogli di Barbablù». Ed enigmatico sulla formazione rossoblù è pure Davide Ballardini, che non crediamo sia nato settimino, ma nel presentare la sfida con il Napoli ha lanciato messaggi d'amore verso la città sorta ai piedi del Vesuvio. Citando tra i suoi attori preferiti proprio Antonio De Curtis, in arte Totò, «divento matto per lui e ho tutta la collezione cinematografica» confida il tecnico. Aggiungendo: «È una città meravigliosa hanno tante cose buone che bisogna valorizzare come i nostri tre giocatori (Borriello, Floro Flores e Immobile) che spero ci diano una mano domani sera (oggi per chi legge ndr)». E proprio dall'attacco che partono i dubbi e gli enigmi del mister romagnolo. Per ognuno c'è una situazione particolare.
Borriello è diffidato e domenica prossima c'è il derby. «Pensiamo una gara alla volta e dei tanti diffidati valuteremo situazione per situazione». Floro Flores, invece è tra i convocati. «Venerdì nella partitella ha segnato una doppietta e per il finale di stagione sarà utile». Immobile è reduce dalla vogliosa prestazione con il Siena. «L'importante è che abbia l'atteggiamento giusto» taglia corto Ballardini, che deve averlo visto propositivo e carico tanto che lo proporrà titolare nonostante l'infortunio rimediato nell'allenamento di venerdì. In difesa rientra Granqvist con Portanova, altro diffidato eccellente, e Moretti. A centrocampo ecco altre due novità. A destra Jankovic dovrebbe aver vinto il ballottaggio con Cassani, poi Kucka, Matuzalem e Rigoni, «perché Vargas non ha recuperato in maniera completa» con Antonelli a sinistra. In attacco il rientrante Bertolacci alle spalle appunto di Immobile. Un Genoa dunque che tornerà all'antico visto il probabile ritorno al 3-5-2, anche se «non credo che si debba fissare sui moduli. L'importante è avere una squadra equilibrata e compatta che sappia fare bene le due fasi di gioco».
Nonostante di fronte troverà la seconda forza del campionato. «Il Napoli ha una rosa di giocatori che in Italia non è inferiore a nessuno, ma il Genoa ha dimostrato che può far punti contro tutti. Andremo a giocarci la nostra partita senza calcoli particolari» spiega il Balla. Che però avrebbe un sogno proibito. «Cavani? Speriamo che non giochi» scherza il mister genoano. Che a Palermo spostò dal centrocampo, «giocava esterno nei quattro o nei cinque» per metterlo punta centrale. «Visto che era stato ceduto Amauri decidemmo di provarlo in attacco assieme con Miccoli. Sono contento per lui perché è un giocatore straordinario tutti giorni per costanza e voglia di migliorarsi».
Non è il primo che spende parole importanti per il Matador. Che si può però fermare. «Dovremmo essere bravi a non dare la possibilità a chi gli può passare la palla di lanciargliela tranquillamente perché se la riceve diventa difficile fermarlo. Sia nello spazio che quando viene incontro.
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