La Spezia «ruba» il porto di Genova

La sede del corso di laurea di Ingegneria navale e quella dell'Istituto idrografico della Marina pronti a lasciare Genova con direzione La Spezia. Un altro colpo non di poco conto quello che potrebbe subire il capoluogo ligure sia per prestigio, sia in termini di posti di lavoro. Un altro autogol per una città che sembra incapace di reagire alle difficoltà della crisi e che, addirittura, rischia di farsi scippare sedi prestigiose da realtà vicinissime. A lavorare perché sia il porto spezzino ad accaparrarsi i due poli è il presidente dell'Autorità portuale della Spezia Lorenzo Forcieri che la scorsa settimana ha svelato tutte le carte spiegando che il Distretto ligure delle tecnologie marine, polo di ricerca del levante ligure, potrebbe presto arricchirsi di nuove realtà: «Crediamo che La Spezia possa diventare un polo di formazione come pochi altri in Europa - aveva detto Forcieri - e che possa ospitare con successo un corso di laurea che a Genova certo non vive un momento brillante». Affermazione alla quale aveva fatto eco anche il sindaco Massimo Federici che vede come «un passaggio prioritario» quello dello sviluppo del polo universitario. Ma non solo la sede del corso di laurea, ancora più strategico potrebbe essere il trasferimento dell'Istituto idrografico della Marina dall'attuale e scomoda sede di Passo dell'Osservatorio a Genova: «Sarebbe un'addizione prestigiosa per la città» aveva detto Forcieri.
Uno «scippo» al quale le istituzioni della Superba sembrano essere passive come denuncia Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che cerca di richiamare sindaco e presidente dell'Autorità Portuale alla difesa della loro realtà: «Non è possibile che di fronte ad un'ipotesi tanto grave le istituzioni cittadine tacciano. È in ballo il settore chiave dell'economia genovese, quello marittimo, che occupa più di trentamila persone - accusa Pellerano -. Genova non può rinunciare ad Ingegneria Navale e al prestigio dell'Istituto idrografico della Marina, storicamente presente nel più grande porto italiano. Forse a qualcuno sfugge che all'Istituto idrografico lavorano circa duecento persone? O il ruolo strategico di Ingegneria Navale nell'economia genovese? Si pensi ai cantieri navali, alle compagnie di navigazione, al Registro Navale italiano, alle assicurazioni marittime, agli studi di ingegneri e di periti oltre alle imprese portuali. La presenza a Genova del corso di Ingegneria Navale è ampiamente giustificata sotto ogni punto di vista».
Peraltro, il rischio che l'Istituto della Marina Militare si sposti dalla Superba non è una novità, soprattutto per la scomodità dell'attuale sede di Passo dell'Osservatorio. Per la ricollocazione in città era stata presa in considerazione l'idea di un trasferimento nella struttura che anticamente ospitava le lavanderie industriali in area portuale vicino ai Magazzini del Cotone e al polo che già ospita la Guardia Costiera. Proprio una delle strutture che il sindaco di Genova aveva individuato come idonea ad ospitare la moschea. Così come il presidente dell'Autorità Portuale genovese, lo spezzino Luigi Merlo, al momento non pare aver indicato alcuna area portuale da mettere a disposizione delle due realtà per evitare che emigrino su altri lidi. Un disinteresse che fa parlare i maligni pronti a ribadire come Merlo si trovi tra due fuochi. Situazioni che Pellerano legge come mancanza di strategia e incapacità di valorizzare i punti di forza. «Sono rimasto stupito quando il sindaco Doria ha affermato che Gronda e Terzo valico non porterebbero lavoro.

Il futuro di Genova è legato in gran parte alle sue infrastrutture, la città è isolata, è in ballo la difesa di tantissimi posti di lavoro e la possibilità di crearne di nuovi» accusa il consigliere di opposizione, che annuncia la presentazione di una interrogazione in consiglio regionale perché il presidente della giunta Claudio Burlando dica quali sono le intenzioni del governo di piazza De Ferrari: «Di fronte a questo problema mi aspetto un forte pronunciamento a difesa di Ingegneria Navale e dell'Istituto idrografico da parte del sindaco di Genova e dei presidenti di Regione e Autorità Portuale».

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