Gheghi, il cinema italiano vede un nuovo "Orizzonte"

A Venezia ha vinto il premio miglior attore per "Familia". E adesso sbarca al festival di Roma e dirige un corto

Gheghi, il cinema italiano vede un nuovo "Orizzonte"
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Mercoledì 2 ottobre esce il film Familia, che è un pugno nello stomaco, lo ha diretto Francesco Costabile ed è tratto dal romanzo autobiografico Non sarà sempre così (Piemme) che Luigi Celeste ha scritto in carcere dopo la morte del padre. Storia vera di violenza domestica, da tragedia greca, con due fratelli che vivono con la madre e da dieci anni non vedono il padre violento. Il giorno in cui si ripresenta a casa, torna l'incubo. Presentato in concorso nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, Familia vede, all'interno di un cast di grandi attori come Barbara Ronchi e Francesco Di Leva nella parte dei genitori, un interprete che è già più che una promessa del nuovo cinema italiano. Francesco Gheghi, 21 anni lo scorso agosto, ha vinto a Venezia il premio come miglior attore e ci mostra il video del padre e della madre che festeggiano in diretta con i clienti della pizzeria di famiglia a Marino, alle porte di Roma. Ora, alla prossima Festa del cinema di Roma, presenterà il suo primo corto da regista, La buona condotta, e lo vedremo in Mani nude di Mauro Mancini dove racconta al Giornale l'attore magrissimo «Ho preso 10 chili in 2 mesi e mezzo e la mia ragazza si è innamorata di me (l'attrice Lea Gavino, ndr)».

È la consacrazione di un lavoro attoriale nato un po' per caso «quando avevo 8 anni e mi sono ritrovato a fare a teatro a scuola San Francesco». A 14 anni il primo ruolo importante, «grazie a mia madre che s'è messa a urlare con la mia agenzia per farmi avere un provino», in Io sono tempesta di Daniele Luchetti fino al protagonista di Piove di Paolo Strippoli che fu vietato a sorpresa ai minori di 18 anni: «Solo perché è la storia di un figlio che vuole uccidere un padre e viceversa».

E torniamo così a Familia, dove interpreta il vero Luigi Celeste (uno dei due figli della coppia), e al relativo provino: «Il regista voleva che fossi credibile così mi sono buttato su una porta a vetri convinto di poter rimbalzare e invece mi hanno messo dieci punti», dice mostrando le cicatrici sull'avambraccio. Un paradosso per un ragazzo che ha iniziato a fare l'attore perché «mi piaceva far ridere le persone ma poi ho fatto solo film drammatici».

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