Bamako - Libere le due donne nelle mani dei terroristi di al
Qaida del Maghreb. La moglie dell’italiano Sergio Cicala, Philomene Kabouree, e la spagnola Alicia Gamez sarebbero in viaggio verso il Burkina Faso. "Le notizie sono effettivamente buone, le due donne stanno per partire verso il Burkina" ha spiegato il negoziatore. Secondo alcune fonti
Kabouree - originaria del Burkina Faso - avrebbe in un primo tempo rifiutato il rilascio per rimanere vicina al marito, il 65enne Sergio Cicala,
ancora nelle mani dei rapitori. La Farnesina, al momento, mantiene il silenzio stampa.
Poi la smentita. "Philomene Cicala è ancora nelle
mani dei sequestratori". Lo riferisce una fonte vicina alla presidenza del Burkina Faso. La fonte vicina alla presidenza ha spiegato che "proseguono i negoziati per la liberazione della Kabouree. È in mano a un gruppo
diverso da quello che ha rilasciato la spagnola e ogni gruppo fissa le sue condizioni" ha aggiunto.
Il governo di Madrid: "Alicia sana e salva" Alicia Gamez, l’ostaggio spagnolo liberata oggi
dall’organizzazione terroristica Al Qaida nel Maghreb, è "sana e salva" e sta viaggiando alla volta di
Barcellona: lo ha reso noto il vicepresidente del governo di Madrid, Maria Teresa Fernandez de la
Vega.
Il sequestro Restano ancora in mano ai rapitori altri due cittadini spagnoli, Cicala e la moglie. Nel suo ultimatum più recente, al Qaida nel Maghreb islamico (Amqi) aveva dato tempo fino al 1 marzo alle autorità italiane per soddisfare le richieste presentate per la liberazione di Sergio Cicala, 65 anni, e della moglie Philomene Kabouree, 39 anni, rapiti il 18 dicembre in Mauritania. Il gruppo aveva chiesto in particolare la liberazione di quattro combattenti detenuti in Mauritania. L’ultimatum è poi scaduto senza ulteriori comunicazioni da parte del gruppo terroristico che detiene gli ostaggi.
Gli estremisti islamici Aqmi, derivato dagli estremisti salafiti algerini, è un gruppo molto attivo nella zona fra Mali, Algeria e Mauritania: i suoi capi sono Mokhtar Belmokhtar e Abdelhamid Abu Zeid. In un messaggio diffuso lo scorso 28 febbraio, Cicala aveva lanciato un appello al governo di Silvio Berlusconi affinché facesse delle "concessioni" per ottenere il suo rilascio e quello della moglie. "La mia libertà e quella di mia moglie dipendono dalla concessioni che il governo italiano è disposto a fare" aveva affermato Cicala nel messaggio.
"Spero che il governo si interesserà più presto possibile alla nostra situazione e quindi alle nostre vite, attendiamo con fiducia che questa situazione possa risolversi nella maniera migliore possibile, con la liberazione mia e di mia moglie; il presidente Berlusconi è sempre stato noto per la sua grande generosità, spero che possa aiutare me e mia moglie" aveva detto l’uomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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