Il gioco delle tre leggi

D’un tratto il governo alza la posta e mette sul piatto un terrificante disegno di legge sulle intercettazioni; l’opposizione ci casca e rilancia con fantasmagoriche intercettazioni che riguardano il premier, ma il governo «vede» e viene fuori il bluff, perché le intercettazioni non esistono o sono fuori dal mazzo. Poi il governo mette sul tavolo il decreto bloccaprocessi e l’opposizione sbanda (in Piazza Navona) e poi decide di non starci: talché il governo porta a casa il piatto residuo e cioè il Lodo Alfano. Morale: resterà l’estate dei bluff, l’estate dei fantasmi, una stagione di patacche che viste di spalle appaiono come pura strategia politica. Basti pensare che su provvedimenti che non ci sono, e che facilmente non ci saranno mai, tre giornalisti hanno pubblicato un libro che è già da buttare. Mica è finita. Ieri il Presidente del Senato ha parlato di «Escludere dal dibattito la questione dell’immunità parlamentare», e cioè ha preventivato una mossa distensiva che consisterebbe nell’escludere qualcosa che non è mai stato incluso: fantastico.

La questione dell’immunità, infatti, ufficialmente non esiste: nessuno ne ha mai parlato per davvero, a parte alcune dichiarazioni attribuite al premier (non a caso smentitissime) sulle quali i giornali sono cascati come pere. E non pare strano che il governo continui con lo stesso gioco: pare strano che l’opposizione continui a caderci. Contenta lei.

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