Claudio Fontanini
Meglio una tormentata vita di coppia piena di impegni e responsabilità o restare imprigionati nella sindrome di Peter Pan? Alla domanda risponde la commedia di Giampaolo Morelli e Gianluca Ansanelli, Gino non si tocca più, promossa al Sala Umberto dopo il successo della scorsa stagione al teatro de Servi. Tre coppie e un single incallito si ritrovano a cena nella vecchia casa nella quale hanno condiviso i sogni giovanili, per festeggiare laddio al celibato del personaggio del titolo che non apparirà mai in scena. Cè un ingegnere razionale e posato (Gianluca Ansanelli) che vive nellattesa di un contratto a tempo indeterminato e deve tenere a freno le voglie sessuali inappagate della sua Roberta (Maria Chiara Augenti); cè Niky (Francesco Eleuteri) artista del tradimento che cornifica la sua compagna (Francesca Olivi) che gli ha dato un figlio con una sedicenne che studia filosofia e ci sono Guido (Dado) e Giulia (Rosaria Russo). Lui è un eterno studente in veterinaria e onanista convinto che preferisce la fantasia alla realtà e lei è il seducente oggetto dei desideri delle sue peccaminose avventure virtuali. Abitudini e convenzioni, preliminari e fedeltà, doppi preservativi («ne uso 24 allanno ma lo facciamo solo 12 volte» confessa Ansanelli) e mutande di Alcatraz, fringuelli traditori e autoerotismo («ma le balene come fanno?»), orgasmi datati («lultima volta che ho goduto è stato quando i Ricchi e Poveri erano primi in classifica» si sfoga Roberta con lamica) e conoscenza reciproca («è la tomba della sensualità»).
Poteva essere la solita commedia sulla crisi dei trentenni frustrati e insoddisfatti e invece Gino non si tocca più è un acuto ritratto di uomini sullorlo di una crisi di nervi tutto giocato sui chiaroscuri sentimentali che governano le difficili relazioni moderne.
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