Milano I congiurati si passano il coltello. L’attesa cresce. Il G8 va a cominciare. Tutte le Patrizie D’Addario, di Villa Certosa o di Palazzo Grazioli, devono uscire allo scoperto. Subito. «La sensazione scriveva ieri il Foglio - è che già oggi il quotidiano di Ezio Mauro, la Repubblica, abbia il colpo in canna». Lo scoop in effetti parte dalla penna affilata di Giuseppe D’Avanzo, il principe dei giornalisti d’inchiesta, che ormai staziona a tempo indeterminato a Bari. Ma l’intervista a tutta pagina a Maria Teresa De Nicolò aggiunge poco. Solo adrenalina per i cronisti giudiziari che bivaccano, come D’Avanzo, a Bari, la centrale di molti dei fili del complotto. Lei viene presentata sontuosamente come «la seconda signora che ha ammesso dinanzi agli investigatori di aver trascorso una notte a Palazzo Grazioli». La Patrizia numero due è però una brutta copia dell’originale. La chiacchierata è noiosa, piatta, senza quelle morbose rivelazioni che potrebbero sparecchiare il tavolo planetario del G8.
Apicella, il solito rimborso spese da mille euro, le tartine: i dettagli di quella giornata, così come ci vengono serviti, non incideranno sull’agenda dei grandi. E nemmeno, azzardiamo, sugli umori dell’opinione pubblica.
E allora? Si torna alle rivelazioni, vecchie di 24 ore, del Sunday Times: usciranno o no quelle foto dirompenti date per sicure ma ancora invisibili? E che cosa mostreranno? Una minorenne? Una situazione nuova? Ormai, abbiamo digerito tutto, perfino «l’intreccio lesbo che ha fatto ridere Silvio», come ha amabilmente scritto l’immancabile Sunday Times.
L’ora della congiura è arrivata. Francesco Cossiga, che da una vita frequenta le ombre della politica, disegna il profilo dei possibili sicari. Sempre loro. I soliti noti. Rupert Murdoch, lo Squalo sul cui impero mediatico non tramonta mai il sole, il tycoon del Times e del Sunday Times; Carlo De Benedetti, il patron del gruppo Repubblica-Espresso che ha cominciato a tessere la cospirazione a fine aprile, quando esplose il Noemigate. Chi vibrerà la coltellata fatale? Ma arriverà davvero il colpo tanto annunciato?
Le voci si rincorrono, le Patrizie fanno il girotondo sui grandi giornali, i giornalisti aspettano un rintocco dalla procura di Bari o da quella sempre più evocata di Milano. S’è mai visto che Milano si tirasse indietro dall’attacco al Cavaliere? Non fu il Pool di Mani pulite a disarcionare Berlusconi nel 1994 con un avviso di garanzia recapitato davanti al mondo intero raccolto al summit internazionale di Napoli? Per ora, però, gli elementi concreti non emergono. Balbettii. Voci. Aspettative. E Massimo D’Alema, il politico dalle antenne lunghe, l’unico a prevedere le «scosse» in arrivo da Bari. D’Alema ormai si atteggia a profeta e ipotizza «altre scosse». Quali?
L’attesa della svolta rimbalza fra Londra, Bari, Roma, L’Aquila. Quale dei congiurati farà la prossima mossa? E quale sarà? Intanto, Patrizia è diventata una star mondiale: le sue parole sono state raccolte dal Sunday Times, avamposto in terra britannica dell’antiberlusconismo, e dal sospettosissimo El País che ha proiettato a caratteri cubitali l’ombra della cocaina su Silvio e il 5 giugno ha pubblicato cinque delle foto «proibite» di Villa Certosa. Cinque su cinquemila, pescate dallo sterminato e fino ad oggi stranamente riservato archivio Zappadu.
Si procede a strappi. Sempre più clamorosi. Suggestioni. Sempre più hard. Scenari. Sempre più apocalittici. Domani anche i francesi conosceranno da vicino la Giovanna d’Arco di Bari che si è fatta intervistare da Paris Match. E il carosello può proseguire, con molti comprimari e gli stessi protagonisti. I giornali, quelli di Murdoch e De Benedetti su tutti; un big della politica come Massimo D’Alema; le Procure. Chi esploderà il prossimo colpo?
Gli altri riempiono l’attesa come possono. Lo spagnolo El Mundo ironizza sul premier così: «Gli daranno buca le first ladies, per protesta contro il suo atteggiamento nei riguardi delle donne?». E il Daily Telegraph gioca il fattore Carfagna, immaginando Mara impegnata nello shopping insieme a Michelle e Svetlana: «Un’ex ragazza glamour che, per l’aspetto sensuale e la gamma di calendari in lingerie, si è guadagnata lo scettro di ministra più sexy del mondo».
La mischia sul prato di Villa Certosa è furibonda, i cronisti, a cominciare da quelli del Sunday Times che, come D’Alema, scrutano le stelle, sono pronti ad azzannare ogni notizia. Per ora si accontentano delle briciole. Ma i congiurati si avvicinano. Le prossime ore, col mondo ormai chiuso nel conclave della caserma di Coppito, saranno decisive.
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