Mario Cappelli
È la nazionale italiana tra le più medagliate e, non di poco conto, perché sono di metallo pregiato se è vero, comè vero, che ai mondiali dellanno scorso a Roma il pattinaggio artistico italiano si è aggiudicato ben 13 titoli iridati sui 16 in palio, senza contare che in alcune specialità lItalia ha fatto len plein con un podio tutto tricolore. «Eppure - si lamenta un po Sabatino Aracu, presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio - non esiste sui mass media una attenzione proporzionata ai sacrifici cui gli atleti si sottomettono». E tra questi atleti spicca lundici volte campione del mondo, Luca DAlisera, venticinquenne romano, tesserato con la S. Frascati Skating Club, che ha al suo attivo una ricchissima collezione di trofei, essendo stato iniziato a questa disciplina fin dalla tenerissima età di 4 anni, dimostrando subito doti tecniche ed artistiche.
«Sono un tipo freddo - così si racconta Luca DAlisera in partenza per Murcia in Spagna dove da oggi al 10 dicembre si svolgeranno i Campionati del Mondo di Pattinaggio Artistico - e riesco a mantenere alta la concentrazione».
Che studi ha fatto e come si è avvicinato al pattinaggio?
«Possiedo il diploma dellistituto tecnico industriale. Facendo le vacanze con la famiglia a Rimini ho messo per la prima volta i pattini a 4 anni, età giusta, addirittura a quelletà ti aggiustano i difetti ortopedici, per iniziare e ne fui subito innamorato».
Dove si allena?
«Mi alleno al campo allaperto del Tre Fontane di Roma ma quando il tempo è inclemente sono problemi».
Come fa dinverno quando piove e fa freddo?
«Vado alla ricerca di una palestra dove posso allenarmi.
Quale futuro lattende?
«A me piace molto dedicarmi alla coreografia e in tal senso ho già fatto qualcosa con mia grande soddisfazione».
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