Giulio Cesare La «prima volta» del condottiero che divenne un mito

ALEMANNO «Un archetipo per tutti i popoli della terra Questo evento sarà un successo per i cittadini e i turisti»

Giulio Cesare La «prima volta» del condottiero che divenne un mito

Sembra impossibile ma la mostra Giulio Cesare, l’uomo, le imprese, il mito, aperta fino al 3 maggio 2009 al Chiostro del Bramante, «un esempio riuscito di gestione pubblico-privato», come dice l’assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi, è la prima su questo tema che si tiene a Roma. Curata da Giovanni Gentili (catalogo Silvana), presenta duecento opere fra sculture, fregi, affreschi, mosaici, monete, gemme, armi, suppellettili, codici, antichi libri a stampa, dipinti dal XVII al XIX secolo, che mettono a fuoco lo stratega, il politico, lo storico, il letterato e l’uomo capace di gesti di grande crudeltà e di grande magnanimità, insieme ai coprotagonisti e all’ambiente.
Il mito di Cesare nasce con lui in vita (la gens Iulia discendente da Enea e da Venere), e viene consolidato da Ottaviano dopo la morte, con la divinizzazione. Nel Medioevo il suo mito è così forte da tramandare la leggenda delle sue ceneri racchiuse nel globo dell’Obelisco Vaticano. E nella mostra del Chiostro del Mramante si può ammirare il globo conservato ai Capitolini con i segni delle archibugiate dei Lanzi del Sacco di Roma del 1527. Il mito di cesare continua nei secoli quando si rivalutano anche gli sconfitti - Catone, Bruto, Porzia - giungendo fino a noi e al cinema. In un video dal titolo Cesare dal muto ad Asterix si può ammirare una carrellata sui principali film dedicati all’imperatore. Fra i kolossal Cleopatra con Elisabeth Taylor di Mankiewicz del 1963. In mostra anche alcuni abiti di scena.
La mostra si sgrana in un’atmosfera ovattata tra fasci di luce che illuminano i reperti. Si segnalano per importanza e bellezza il Cesare Chiaramonti dei Vaticani, l’unico ritratto che si ritiene veritiero, il rilievo con la costruzione del porto di Terracina che documenta l’opera di Cesare in campo edilizio, la tavola di Eraclea che si riferisce al campo legislativo. Sono una rarità le armi dell’assedio di Alesia, individuate negli scavi voluti da Napoleone III, la grande statua di guerriero gallico da Avignone. Viene dal British Museum di Londra il Tesoro di Arcisate, un completo da vino in argento forse mai utilizzato, dal Louvre di Parigi il Vaso di Sosibios e la statua di Venere Genitrice posta da Cesare nella cella del tempio a lei dedicato nel foro, da Amiternum un raro letto bronzeo.
Ancora: l’incontro con l’Egitto e Cleopatra si ritrova nel Cesare verde che viene da Berlino e nel diffondersi della moda egizia nelle case del patriziato romano di cui viene riproposto un lussuoso interno. Il piano superiore è riservato al mito, illustrato per lo più da grandi dipinti di forte impatto visivo con opere di Rubens, Camuccini, Mattia Preti, Motte. Splendidi il rilievo di Desiderio da Settignano e il disegno a matita di Cleopatra di Michelangelo, donato a Tommaso de’ Cavalieri e da questi a Cosimo I de’ Medici.
Di «sfida impegnativa» e di «bella responsabilita» ha parlato ieri alla presentazione della mostra il sindaco Gianni Alemanno, che nota anch’egli come Roma non avesse mai dedicato primo di oggi una mostra a quello che probabilmente è il personaggio più importante della sua storia. «Ciò dimostra - ha spiegato Alemanno - che diamo un po’ per scontato il nostro immenso patrimonio, i miti e le figure centrali nella storia della nostra città». «Questa iniziativa, che per giunta viene da una associazione privata, - ha detto Alemanno - sarà di grande utilità e si rivelerà di certo una grande attrazione per cittadini e turisti. Cesare è infatti - ha concluso il sindaco - uno dei personaggi storici più conosciuti nel mondo ed è diventato un vero e proprio archetipo per tutti i popoli della terra».


Alle 18 di ieri la mostra è stata inaugurata da una visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Chiostro del Bramante, via della Pace. Orario: 10-20, sabato e domenica 10-21, lunedì chiuso. Fino al 3 maggio 2009. Informazioni: tel. 0668809035 e www.chiostrodelbramante.it

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