"Il golf non è per me". Ma a 20 anni la Rossi è già una star

"Il golf non è per me". Ma a 20 anni  
la Rossi è già una star

Un giorno, nel 1998, papà Carmelo, appassionato di golf (attualmente gioca handicap 12), decise di portare sua figlia dodicenne a «provare» in un campo pratica vicino a Treviso, la loro città. La ragazzina provò e riprovò per un paio di mesi e poi, per quanto dispiaciuta, prese la decisione di smettere perché confessò a se stessa prima ancora che al papà Carmelo che «questa non è una cosa per me». E adesso, raccontandoci quella storia, aggiunge che poi, l'anno dopo, venne convinta a riprendere contatto con lo sport del green, e in seguito...

Il seguito si chiama Anna Rossi (nella foto), vent'anni lo scorso febbraio, bionda naturale, alta m. 1,67 per 56 chili, da poco diplomata al Liceo linguistico, grande promessa del nostro golf. Di recente, infatti, da dilettante qual era, ha superato in Spagna il test finale della Qualifying School del Ladies European Tour conquistando la «carta» che, da neoprofessionista, le darà accesso alla stagione 2007: la maratona comincerà in Australia con due gare alle quali la stellina conta di poter partecipare. Anna rappresenta il trionfo della imperscrutabilità del destino: sta raccogliendo applausi nel teatro che aveva scartato. E intanto, tosta com'è, gioca a golf 5-6 volte la settimana abbinando l'esercizio tecnico alle sedute in palestra e trova pure il tempo di aiutare il papà e mamma Laura che hanno un maglificio. Suo fratello Giacomo, che ha 25 anni, è laureato in Marketing e Comunicazione e, anche lui, si è avvicinato al golf, poi allontanandosene. Sarebbe il colmo se ora Anna dicesse «non capisco perché».

Lei ha un idolo (ovvio), Annika Sorentstam, e un modello italiano che la affascina «per carisma, simpatia e disponibilità»: Stefania Croce. Il suo colpo preferito fa il paio con certi puntigli del suo carattere, forse fatto per stupire. È il colpo contro vento».

E quando le ricordiamo l'osservazione di Costantino Rocca secondo il quale «in Italia troppo spesso i dilettanti saltano il fosso largo e profondo che li divide dal professionismo senza essere preparati», lei è d'accordo però aggiunge subito: «So che cosa mi aspetta ma io sono preparata a tuffarmi nel futuro perché nel mio futuro vedo il golf». La aspettiamo.

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