A Gorino, paese anti-migranti, la Lega raggiunge il 43,5%

Exploit del Carroccio nel paese che a ottobre 2016 eresse le barricate contro l'arrivo dei profughi. Solo il 13% per il ministro Franceschini

A Gorino, paese anti-migranti, la Lega raggiunge il 43,5%

Chi ricorda la vicenda di Gorino, il piccolo paese del Ferrarese dove un anno e qualche mese fa la popolazione scese in strada per protestare contro l'arrivo di un gruppo di profughi?

Il caso attirò l'attenzione dei media internazionali, le vie d'accesso al piccolo centro dell'Emilia orientale vennero sbarrate con vere e proprie barricate. Moltissimi abitanti scesero in piazza dicendosi pronti a tutto pur di impedire l'arrivo degli stranieri.

Oggi a Gorino si fanno i conti con i risultati delle elezioni, che hanno visto un vincitore trionfare su tutti gli altri: la coalizione di centrodestra ha incassato il 68% di preferenze per la propria candidata Paola Tomasi e la Lega Nord ha ottenuto addirittura il 43,5% di preferenze. Un risultato storico, in una Regione tradizionalmente considerata "rossa" come l'Emilia-Romagna.

Il MoVimento Cinque Stelle si è fermato al 18% mentre il ministro della Cultura uscente, Dario Franceschini, ha raccolto un misero

13% nonostante le origini ferraresi lo rendano molto popolare in tutta la provincia. Anche a Goro, comune di cui Gorino è frazione, la Lega ha totalizzato il 34,6% dei voti: il doppio della media nazionale.

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