Roma - La musica si ripete: il governo prova a smuovere i meccanismi farraginosi che regolano l'economia e il lavoro, spingendo la ripresa e, al contempo, puntellando i salari legandoli al merito. Ma le forze della conservazione rispondono con il solito no. Stavolta il motivo del contendere è l'accordo separato nel pubblico impiego sugli aumenti salariali legati alla produttività. Il testo, presentato oggi dal governo, è stato firmato da Cisl e Uil ma non dalla Cgil che ha lasciato il tavolo.
La Camusso attacca il governo "Si sono inventati un testo che non affronta i problemi urgenti che abbiamo". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso boccia il documento firmato da Cisl e Uil con cui si legano gli aumenti salariali dei dipendenti pubblici alla produttività. Emergenze, dice ancora, come quella "della cancellazione del 50% dei precari nel pubblico impiego, previsto dalla legge finanziaria", e quella che vede «da mesi il blocco del rinnovo delle Rsu in tutti i comparti". Non solo. "Non si fa una riforma con il blocco della contrattazione nazionale e di secondo livello", accusa ancora.
Cisl: stipendi salvaguardati "E' un accordo importante. Gli stipendi dei dipendenti pubblici saranno salvaguardati interamente. Nessuno perderà un euro neanche con le pagelle", ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Le fasce di merito non si applicheranno ai salari attuali ma alle risorse aggiuntive. Questo è il significato di questo accordo. Mi pare si sia andati verso un chiarimento definitivo sulle questioni che abbiamo posto a partire dalla scuola dove i lavoratori hanno già percepito gli scatti come avevamo pattuito con il governo".
Uil: convocazione opportuna "L'iniziativa del governo è stata opportuna perchè permette, con il testo proposto, di evitare il rischio di diminuire le retribuzioni dei pubblici dipendenti", ha detto il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani. "L’efficacia e l’efficienza della pubblica amministrazione - ha aggiunto - è da raggiungere non contro i dipendenti ma con i dipendenti. Resta il tema del coinvolgimento delle autonomie locali in questo processo, che vogliamo coinvolgere per rendere operativo per tutto il pubblico impiego questi criteri".
Bonanni: Camusso moderi i termini "La Cgil moderi i termini, rispetti la volontà di milioni e milioni di lavoratori. Altrimenti dà fuoco ed energia a tutto quello che sta accadendo come le scritte ingiuriose che vediamo. Sono frutto di questo linguaggio poco rispettoso". Così Bonanni risponde agli attacchi del numero uno della Cgil.
"È bene che scopriamo le carte - ha detto Bonanni - Quello che accade in Italia accade solo in Germania con in naziskin. Ognuno di noi ha opinioni politiche - ha detto il segretario della Cisl - ma le organizzazioni sindacali non possono agire secondo stimolo politico".
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