Anche il Nyt elogia la Meloni. E Letta concorda: "Lei è forte"

Dopo The Economist, Le Figarò e Faz, adesso anche il New York Times elogia Giorgia Meloni: "Si è fatta valere". Ed Enrico Letta fa mea culpa sull'allarme democratico

Anche il Nyt elogia la Meloni. E Letta concorda: "Lei è forte"

"La leader italiana di estrema destra irrita l'Europa comportandosi bene, per lo più". Dopo il britanico The Economist, il francese Le Figarò e il tedesco Faz, adesso anche lo statunitense New York Times elogia Giorgia Meloni.

"Alcuni temono ancora una svolta autoritaria, ma Giorgia Meloni ha sorpreso molti mostrando una vena pragmatica da quando è salita al potere. Ora l'Europa non sa cosa fare", si legge in una corrispondenza da Roma del New York Times. Secondo il prestigioso quotidiano americano, il pragmatismo e il moderatismo della Meloni smentiscono, coi fatti, i timori di una svolta autoritaria e populista in Italia ."A più di cento giorni dall'inizio del suo mandato la Meloni si è dimostrata meno prevedibile. Ha mostrato lampi di rabbia nazionalista, suscitando timori in patria e all'estero che una svolta autoritaria fosse dietro l'angolo. Ma – scrive il Nyt – fino ad ora ha anche governato in modo molto meno al vetriolo e ideologico e più pragmatico". Secondo il noto quotidiano statunitense, l'azione di governo della Meloni "ha irritato l'establishment europeo e i suoi critici italiani" che sono stati messi in crisi sulle contromisure da adottare nei suoi confronti. "Se viene abbracciata troppo strettamente rischia di legittimare le correnti di estrema destra e illiberali in Europa", si sostiene nell'articolo. Se, invece, viene respinta, allora può sembrare che "venga punita per aver fatto ciò che le è stato chiesto, creando un pericoloso disincentivo per il leader di un Paese abbastanza grande da destabilizzare l'intero blocco e l'economia globale". La conclusione degli americani è inequivocabile: "Meloni si è fatta valere". Da un lato, ha approvato "un bilancio misurato", placando così le preoccupazioni di un'Italia incapace di onorare i propri debiti. Dall'altro "ha avuto incontri cordiali con i leader dell'Unione Europea e ha smorzato la sua famosa invettiva contro i migranti e le élite" e ha seguito le orme di Mario Draghi "cercando di portare a termine il suo progetto per modernizzare il Paese con miliardi di euro in fondi Ue per la pandemia".

Il primo a ricredersi è Enrico Letta. Il segretario del Pd ha confessato al Nyt che, in economia, il premier italiano è stato "meglio di quanto ci aspettassimo". "La realtà è che è forte", ha detto.

"È in quella luna di miele piena, senza alternativa all'interno della maggioranza e dell'opposizione divisa", ha aggiunto Letta, chiedendo prudenza di fronte a una Meloni che vuole spostare a destra gli equilibri in Europa. Ma stavolta "non è un allarme democratico quello che lancio, è un allarme politico".

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