"Arrivi giù del 77%". Così il governo Meloni ha rallentato l'immigrazione irregolare

A Lampedusa -77% di arrivi rispetto al 2023 e nel 2024 in tutto il Paese sono sbarcate 33.500 persone a fronte delle 89.100 dell'anno precedente. Kelany: "Questo governo ha centrato l'obiettivo"

"Arrivi giù del 77%". Così il governo Meloni ha rallentato l'immigrazione irregolare
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L'estate è ormai nel suo vivo, anzi, da un certo punto di vista agosto ne rappresenta la coda e allora è tempo di fare i primi bilanci, numeri alla mano, sull'andamento dell'immigrazione clandestina dei primi 7 mesi dell'anno. Il trimestre giugno-agosto è quello solitamente più impegnativo sui confini meridionali europei e italiani perché, complice un maggior numero di belle giornate, più persone si affidano ai trafficanti per passare il Mediterraneo. Anche quest'anno luglio si conferma un mese di aumento per gli sbarchi ma i numeri, grazie alle iniziative del governo Meloni, sono sensibilmente più bassi rispetto agli anni precedenti.

A fornire i dati esatti è il Viminale, che tramite una dashboard aggiorna quotidianamente la tabella da cui si evince che al 31 luglio 2024 sono sbarcati in tutto nel nostro Paese 33.556 migranti irregolari attraverso il Mediterraneo. Numeri alti ma ampiamente contenuti, se si considera che nello stesso periodo, nel 2023, sono arrivate illegalmente in Italia 89.165 persone e nel 2022 furono 42.040. Anche analizzando il solo mese di luglio ci si rende conto dell'impatto delle misure del governo Meloni sull'immigrazione, soprattutto in chiave di deterrenza, perché dal 1 al 31 luglio 2024 sono arrivati in Italia 7.465 migranti, mentre nello stesso periodo del 2023 furono 23.420 e l'anno precedente 13.807.

Il Piano Mattei procede e il premier, nell'intervista rilasciata alla rivista Tempi, lo definisce "un piano molto concreto", una "cooperazione da pari a pari" capace di produrre "benefici per tutti e che sappia dare un'alternativa di sviluppo e crescita all'immigrazione forzata. Perché il primo diritto che dobbiamo garantire è quello di non essere costretti ad abbandonare la propria terra per avere un'esistenza dignitosa". Agire alla fonte per rallentare l'immigrazione è l'unica strada percorribile, al netto di tutta la propaganda buonista fatta negli anni precedenti. A questa si aggiungono gli strumenti di deterrenza e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

"Ci dicevano che nei mesi estivi gli arrivi dei barconi sarebbero aumentati, invece grazie alle politiche strutturali sull'immigrazione messe in campo dal governo Meloni la curva, già in calo dall'ottobre scorso, si è stabilizzata continuando a confermarsi una parabola discendente", ha spiegato Sara Kelany, responsabile Immigrazione di FdI. Dopo anni "in cui le sinistre hanno devastato le politiche migratorie dell'Italia in nome di un immigrazionismo buonista, oggi finalmente questo governo ha centrato l'obiettivo, difendendo le frontiere, lottando contro i trafficanti di uomini e cooperando con i Paesi di provenienza e di partenza".

La Croce Rossa Italiana, che dall'arrivo di Giorgia Meloni a Chigi ha preso in gestione l'hotspot di Lampedusa, ha parlato di "una riduzione del 77% degli arrivi rispetto a luglio dello scorso anno", quando gli arrivi sulla piccola isola furono 18.723 a fronte dei 4.231 di quest'anno. Tutte le considerazioni accessorie e soggettive, davanti ai numeri, non hanno luogo di esistere sull'efficacia del progetto del governo Meloni a lungo termine.

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