I controlli alla frontiera tra Slovenia e Italia sono ancora attivi: la necessità di implementare i controlli per impedire l'ingresso di potenziali nuovi terroristi radicalizzati nell'Islam. Gli attentati a Bruxelles e Arras e la nuova guerra tra Palestina e Israele hanno obbligato gli Stati europei a prendere contromisure forti per la difesa dei territori, sospendendo i patti di Schengen per preservare la sicurezza nazionale. L'Italia ha riattivato i controlli sulla frontiera orientale da dove passano i migranti irregolari che attraversano la rotta balcanica dal Medioriente, passando per la Turchia: logisticamente risulta essere la strada preferita per l'ingresso in Europa. I primi giorni di controlli, come dichiarato dal ministro dell'Interno in visita a Trieste, hanno portato a una decina di arresti e a diverse centinaia di respingimenti.
"Abbiamo controllato 19mila persone circa, 10mila veicoli, 300 cittadini stranieri e arrestato una decina di persone per il reato favoreggiamento immigrazione clandestina. Altre 35 persone sono state denunciate per reati vari", ha spiegato il titolare del Viminale in conferenza stampa al termine del trilaterale con i suoi omologhi di Croazia e Slovenia. A questi dati, si aggiungono quelli di "alcune centinaia di stranieri identificati e respinti". Numeri importanti per una misura attiva da circa 10 giorni, che dimostra l'efficacia del provvedimento, comunque adottato a tempo determinato. Tuttavia, non è stato ancora stabilito per quanto a lungo ancora dovranno essere attivi i controlli di confine ma, almeno finché il rischio di attacchi terroristici sarà così alto in Europa, potrebbero esserci prolungamenti ed estensioni.
"Il ripristino alle frontiere è stato adottato con qualche dispiacere per noi, per gli amici sloveni e croati e di altri Paesi, ma è necessario in seguito alle analisi fatte dagli specialisti dopo l'insorgere del conflitto israelo-palestinese", ha spiegato Piantedosi. Per rendere ancora più efficaci i controlli, anche in un'ottica di sistema europeo, saranno create delle brigate miste delle forze di polizia di Italia, Slovenia e Croazia con l'obiettivo di effettuare i controlli a partire dalla frontiera croata. Il sistema di brigate miste consolida "l'esperienza delle pattuglie miste sui confini interni".
L'obiettivo "non è solo preservare i territori nazionali ma fare in modo che vengano preservati i territori dei tre paesi e dell'Europa: l'obiettivo è creare controlli già a partire dalla frontiera esterna della Croazia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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