"È tempo di una soluzione politica". Ucraina, Crosetto apre alla diplomazia

Il ministro della Difesa in visita al contingente italiano a Malbork (Polonia): “Diplomazia per ottenere ciò che non si è raggiunto con le armi”

"È tempo di una soluzione politica". Ucraina, Crosetto apre alla diplomazia
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È l’ora della diplomazia: Guido Crosetto dritto al punto sulla guerra in Ucraina. In visita alla base di Malbork, in Polonia, per portare il proprio saluto al contingente italiano impegnato nella missione di Air policing, il ministro della Difesa ha spiegato che parallelamente all’impegno militare in supporto a Kiev è importante “costruire sempre più dei percorsi che arrivino a una soluzione politica”. Per il braccio destro del premier Meloni è fondamentale “aprire un fronte diplomatico e politico per cercare di ottenere lo stesso risultato attraverso dei tavoli di pace”. Secondo Crosetto, andrebbe ripristinata la situazione che c’era prima della guerra: “Quello che non si è riuscito a fare con le armi si faccia in altro modo”.

Soffermandosi sulla sua visita, Crosetto ha voluto mandare un messaggio ai Paesi dell’Est Europa: la Nato c’è. “In Paesi come Polonia, Estonia, Lettonia, la storia è ad un punto di svolta. Loro sono spaventati dopo quello che è successo in Ucraina”. Rivolgendosi ai militari, ha ribadito che l’Italia è impegnata a garantire un assetto di deterrenza e difesa “a qualcosa che è più grande dell'Italia. È la Nato. E lo stiamo garantendo ad un Paese che lo sente e lo percepisce con molta più forza di quanto voi stessi vi rendiate conto”.

Quella in Ucraina non è l’unica crisi che sconvolge lo scacchiere internazionale. Sulla tensione in Medio Oriente, Crosetto ha ricordato che l’Italia è stato il primo Paese a muoversi per portare aiuti umanitari e ad immaginare una missione di aiuto sanitaria: “Sono contento che ieri sulla nostra Vulcano sia nata una bambina palestinese come simbolo di quanto anche una nave militare può rappresentare come costruzione della pace come aiuto alle popolazioni colpite e innocenti”. Il ministro della Difesa auspica una de-escalation, l’Onu deve farsi parte in causa: “Perché penso ci sia null'altro che l'Onu per garantire, una volta terminata questa guerra, la pace e la stabilità della striscia di Gaza”.

"Questo mondo ha bisogno di iniziare a rimarginare le ferite che si aprono sempre di più e vediamo che ogni ferita che si apre non migliora la situazione ma la peggiora in altre parti del mondo”, ha proseguito Crosetto nel suo intervento. Il ministro in quota Fratelli d’Italia ha rimarcato che quanto accaduto in Ucraina ha fatto sì che succedesse quello che è successo in Medio Oriente, mentre ciò che sta succedendo tra Israele e Hamas consente a chi vuole di iniziare a destabilizzare l’Africa. “Ciò che succede in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa magari si diffonderà presto nel Pacifico.

Dobbiamo fare attenzione e bloccare prima possibile queste ferite perché c'è il rischio che infettino tutto il corpo. Penso sia questo il ruolo delle Nazioni Unite e che l'Italia ha nel mondo, la capacità di discernere tra il bene e il male, di aiutare chi è aggredito e mantenere la pace come unico obiettivo”, ha aggiunto.

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