Doppia festa, il governo copre gli extracosti

Al lavoro sui 100 milioni in più per Arena e Villaggio. Fontana: "Ghe sem". In sette ore già venduti 65mila biglietti in 61 Paesi (in testa Germania e Usa)

Doppia festa, il governo copre gli extracosti

«Ghe sem», per dirla come il governatore lombardo Attilio Fontana, o «ghe semo» come il veneto Luca Zaia. La cerimonia «One Year to go» ieri al teatro Strehler ha dato il via all’ultimo conto alla rovescia verso i Giochi invernali Milano Cortina 2026. Il presidente del Cio Thomas Bach ha consegnato simbolicamente l’invito a partecipare a 6 rappresentanti dei Comitati olimpici nazionali - per l’Italia l’hanno ritirato Federica Pellegrini, il campione di curling Amos Mosaner e il presidente del Coni e della Fondazione Milano Cortina Giovanni Malagò - e in giornata li ha spediti a 134 Paesi nel mondo. «L’Italia è pronta a scrivere il prossimo capitolo della sua storia olimpica, i Giochi metteranno in evidenza il patrimonio e la cultura del Paese, dalla bellezza naturale delle Dolomiti all’energia cosmopolita di Milano. Le gare si svolgeranno in luoghi iconici e ricchi di tradizione» dichiara Bach. E sottolinea che «è quasi un miracolo vedere sul palco politici di vari colori, uniti e determinati a creare Giochi di successo». Per il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, seduto accanto al sindaco Beppe Sala, «è la vittoria dell’Italia dei sì. Ricordo i ricorsi e controricorsi, i titoloni che dicevano che “le Olimpiadi non si faranno“ o sul fallimento della pista da bob a Cortina dove a marzo invece partono i collaudi. I comitati abbracciavano gli alberi perchè non sarebbero stati Giochi sostenibili».
Dispiace, punzecchia, «che non ci sia l’intero arco alpino, ma qualcuno per motivi ideologici si tirò indietro. Sarebbe stato il top unire Piemonte, Lombardia e Veneto». Con l’allora sindaco dei 5 Stelle Chiara Appendino Torino restò fuori, scatenando la rivolta delle imprese piemontesi. Salvini cita qualche cifra: «Parliamo di 94 opere (44 sportive, 50 di trasporto) per un investimento complessivo di 3,4 miliardi. Abbiamo creato migliaia di posti di lavoro.

E ci guarderanno 2 miliardi di persone nel mondo, se l’uno per cento poi verrà in Italia vuol dire avremo fatto un grande lavoro». La sfida «è far capire che saranno Olimpiadi di tutti, del Corvetto, del Gratosoglio, di Sesto San Giovanni, è un’occasione enorme per tutto il Paese». Sala ricorda che «a Milano siamo favoriti dal fatto che noi abbiamo vissuto l’Expo e sappiamo cosa sia un grande evento. Siamo tutti d’accordo che la città ha avuto beneficio dall’Esposizione del 2015, avremo una nuova ondata dopo i Giochi. Ora bisogna preparare i luoghi, lo stadio di San Siro per la cerimonia di apertura, coinvolgere la città. Tutto procede con la giusta fatica ma bene». Sul palco i governatori Zaia e Fontana, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e di Bolzano Arno Kompatscher, il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il presidente della Fondazione Milano Cortina Giovanni Malagò. Fontana è «tranquillo, i lavori procedono bene.

Ci sono tante infrastrutture che saranno utili per la vita di tutti i giorni come la variante di Tirano o i miglioramenti sulla linea ferroviaria». Rassicura gli atleti che la scorsa estate hanno protestato a Parigi per la qualità del cibo al ti», altra fonte di polemica vicino alla Tour Eiffel. Malagò aggiunge che «abbiamo molta consapevolezza sulle cose da fare da qui a un anno. Il nostro obiettivo è fare in modo che l’Italia ne esca in un modo meraviglioso. Quando si spegnerà l’ultima luce, sappiamo che ci sarà un giudizio e siamo sicuri che tutti saranno molto orgogliosi di essere italiani». La campionessa olimpica di sci e ambassador del 2026 Deborah ComVillaggio olimpico: «Qui il problema non ci sarà, con i nostri cibi della Valtellina e non solo saranno tutti soddisfatti, idem sui letpagnoni: «Alle prime edizioni ero così emozionata e carica di tensione che non volevo partecipare - ricorda -, poi ho vinto. E ho capito la portata di una manifestazione unica». Intanto la Fondazione festeggia 65mila biglietti «staccati». Ieri è iniziata la vendita riservata a chi si era iscritto entro il 15 gennaio, circa 350mila persone in tutto, gli slot per comprare i biglietti vengono assegnati tramite estrazione. Ci sono stati acquirenti da 61 Paesi, il record da Germania, Usa, Gran Bretagna, Olanda, Italia e Svizzera. Le maggiori richieste per sil biathlon, hockey su ghiaccio, pattinaggio di figura e quello di velocità, short track e sci alpino.

E sempre ieri è stato inaugurato in piazza Duomo il «Milano Cortina 2026 Sport Village», sponsorizzato da Samsung ed Enel e aperto al pubblico da oggi al 6 marzo.

Un mini villaggio invernale, con due piste di ghiaccio sintetico dove prendere lezioni di curling e hockey con il supporto di istruttori qualificati (dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 18 e nel weekend dalle 11 alle 20, con sessioni di 30 minuti per 16 partecipanti alla volta).

Un’area interattiva è dedicata invece a novità tecnologiche, dimostrazioni pratiche sull’intelligenza artificiale dei dispositivi Galaxy, esperienze immersive dedicate alla scoperta delle località olimpiche. Il villaggio è stato inaugurato dal presidente di samsung Electonics Italia Louis Kim, dal direttore di Enel Nicola Lanzetta e dall’ad della Fondazione Milano Cortina Andrea Varnier.

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