"Manovra ok per le famiglie ma la vera sfida è sui conti"

Inps, Bankitalia e Upb approvano l'attenzione ai redditi più bassi ma la frenata del Pil richiede molta prudenza

"Manovra ok per le famiglie ma la vera sfida è sui conti"
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La legge di Bilancio contiene elementi positivi come la conferma del taglio del cuneo e della riforma Irpef, l'attenzione alle famiglie e l'incremento del Fondo sanitario nazionale, ma restano ancora da affrontare sfide molto importanti come la messa definitiva in sicurezza dei conti pubblici e la propulsione della crescita in un contesto macroeconomico non favorevole. È quanto emerge dalle audizioni di ieri sulla manovra.

Il presidente dell'Inps, Gabriele Fava (in foto) ha sottolineato l'importanza di interventi fiscali che possano incentivare la natalità e sostenere la stabilità della spesa per pensioni. In particolare, l'approccio del quoziente familiare «potrà ristabilire una fiducia nel supporto dello Stato a sostenere le scelte verso la genitorialità». Fava ha inoltre espresso parere favorevole sul «ritorno al regime di perequazione ordinario delle pensioni rispetto all'inflazione» e sul sostegno alle pensioni minime. Ma ha anche evidenziato che «è difficile implementare ulteriori misure di controllo della spesa, rispetto a quanto già attuato negli ultimi trenta anni di riforme del sistema previdenziale».

Il vicecapo del dipartimento Economia di Bankitalia, Andrea Brandolini, ha evidenziato come «le misure espansive (32 miliardi nel 2025, 36 nel 2026 e 45 nel 2027) produrrebbero un aumento del reddito medio delle famiglie italiane «in media dell'1,5% (pari a poco più di 700 euro annui) rispetto allo scenario a legislazione vigente, che non contempla né la riduzione del numero di aliquote Irpef né il taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente». Averli resi strutturali «elimina una fonte di incertezza». Allo stesso modo, è stata criticata l'impostazione delle detrazioni su base familiare che compromette «l'equità del prelievo», manifestando una preferenza per il rafforzamento dell'assegno unico.

Brandolini ha espresso preoccupazione anche per il rallentamento economico italiano. «La crescita del prodotto prefigurata nel Piano strutturale di bilancio di medio termine per il biennio 2024-25 appare più difficile da conseguire», dato che l'attività economica non sembra avere sufficiente slancio. Ecco perché, prosegue, «occorrerà mantenere un approccio prudente nella gestione della finanza pubblica, oltre che agire con decisione per completare le riforme e gli investimenti previsti dal Pnrr». Valutazioni condivise dal presidente dell'Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb), Lilia Cavallari, secondo cui «è importante che i progetti attualmente in esecuzione siano accelerati».

Anche l'Upb ha ricordato che «i principali beneficiari della manovra sono le famiglie, con un valore netto di 55 miliardi nel triennio, soprattutto per gli interventi a favore dei lavoratori dipendenti». Di impatto positivo sul settore delle famiglie, ha proseguito Cavallari, «anche il rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale e le misure disposte in ambito sociale, pensionistico e per sostenere la genitorialità». Il ddl Bilancio è in linea con gli obiettivi del Psb, ha sottolineato Cavallari, «con una riduzione progressiva del disavanzo e la discesa del debito», ma «questo necessario processo di consolidamento dovrà essere mantenuto nel tempo».

Si è protratta fino a ieri l'eco dell'audizione del dg di Confindustria, Maurizio Tarquini, che aveva dichiarato che la manovra «non offre risposte adeguate». Punto su cui ha replicato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, affermando che una legge di Bilancio «che, con l'Europa ferma aumenta gli stipendi, parte bene», anche se si potrà migliorare soprattutto su Industria 5.0 «che non tira come dovrebbe». Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha così precisato la posizione degli imprenditori.

«Confindustria lavora con il governo per la crescita ed è quello che stiamo facendo», ha rimarcato precisando che «stiamo spingendo sulla via degli investimenti». Priorità sburocratizzare Industria 5.0 e avviare la sperimentazione nucleare in Italia oltre a un allungamento dei tempi del Pnrr.

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