Nel giorno in cui il ministro Gennaro Sangiuliano pubblica i documenti che lo scagionano dall'accusa di avere utilizzato fondi pubblici per le trasferte di Maria Rosaria Boccia, l'opposizione tiene viva la polemica e lancia iniziative per continuare a tenere accesi i riflettori sul caso.
L'affondo più pesante viene lanciato da Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che annuncia un esposto in procura. «Dopo la pubblicazione di documenti riservati da parte della dottoressa Maria Rosaria Boccia, a cui era stato promesso l'incarico di consulente per i grandi eventi del ministro della Cultura, il ministro deve dimettersi immediatamente perché incompatibile con la carica che ricopre. Deve farsi da parte. Il ministro non ha spiegato perché la dottoressa Boccia, pur non avendo alcun ruolo nel ministero, abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato, inclusa l'auto della scorta. Sangiuliano afferma di aver pagato tutto lui, ma fermo restando che questo è da verificare, l'uso improprio di mezzi e servizi dello Stato potrebbe configurare il reato di peculato. Né la premier né il ministro hanno ritenuto di rispondere al quesito che poniamo da giorni, ovvero se la dottoressa Boccia abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato. Per questo ho deciso di presentare un esposto alla procura della Repubblica di Roma». Proprio un esposto del parlamentare di Avs aveva dato il via all'indagine sul sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro.
Italia Viva - che fin dall'inizio, anche con lo stesso Matteo Renzi, ha deciso di cavalcare mediaticamente la vicenda - sceglie come strategia quella di alzare il tiro e provare a coinvolgere Giorgia Meloni.
La richiesta dei presidenti dei gruppi di Senato e Camera, Enrico Borghi e Davide Faraone, è quella di «convocare immediatamente una conferenza dei capigruppo che inserisca in calendario una informativa urgente della Presidente del Consiglio sul caso Sangiuliano». Secondo Borghi e Faraone «l'affaire Sangiuliano assume contorni sempre più preoccupanti per l'immagine del Paese. Si stanno delineando scenari sempre più inquietanti. Quando in gioco ci sono l'immagine e la sicurezza del nostro Paese, un dibattito parlamentare non è più rinviabile». Giuseppe
Conte, leader 5S, per ora chiede al ministro di riferire in aula.
Nella maggioranza se Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia difende con decisione Sangiuliano, derubricando la questione a puro gossip, il ministro della Giustizia Carlo Nordio (foto), su SkyTg24, con toni molto soft, lancia a tutti un invito alla cautela. «Non sono qualificato per dare consigli a nessuno. Per quanto mi riguarda io non ho nemmeno un 'sito' Facebook o Twitter.
Anche il mio staff e i miei collaboratori mi tengono lontano, perché molte volte sono fonti di equivoci e fake news, quindi un invito alla cautela quando si occupano posti di grande responsabilità. Questo però non significa che sia una critica, vedremo come andrà la vicenda, chiosa Nordio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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