Cambiano le stagioni politiche, cambiano i premier del centrodestra e cambia perfino l’organigramma interno a Fratelli d’Italia. Quello che non cambia è il livore ideologico del Fatto Quotidiano. Il modus operandi del giornale diretto da Marco Travaglio, prima con Silvio Berlusconi ora con Giorgia Meloni, non cambia di una virgola: attacchi personali fuori misura, commenti inadatti e, in ultima analisi, insulti sprezzanti. La scelta di nominare Arianna Meloni, sorella della premier, a responsabile del dipartimento Adesione e segreteria politica di Fratelli d’Italia ha fatto impazzire la redazione del Fatto.
Il Fatto Quotidiano accusa Meloni
La prima pagina di oggi, venerdì 25 agosto, è letteralmente da incubo. Lo scenario che fa da sfondo all’immagine principale è il film horror per eccellenza: Shining. Le due protagoniste, le gemelline del film cult diretto da Stanley Kubrick, sono in primo piano davanti al lettore. Le due facce, ovviamente, sono quelle rispettivamente di Giorgia Meloni e di sua sorella Arianna. Il titolo d’apertura è autoesplicativo: “Sorelle d’Italia”. Il sommario rasenta il ridicolo: “Meloni nel fortino con Arianna. Campagna d’autunno, la premier si blinda. Comunicazione a Fazzolari”.
Le pagine interne, a scanso di equivoci, sono ancora più ideologiche.“Giorgia – recita il titolo di pagina 6 – ora si fa il fortino: la sorella e il fedelissimo per la battaglia d’autunno”. La realtà è molto più semplice di così. Arianna Meloni, sorella della premier e moglie del ministro Lollobrigida, guiderà la segreteria politica di Fratelli d’Italia. Dall’altra parte, a guidare la comunicazione di Palazzo Chigi sarà Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’attuazione del programma che succederà al giornalista Mario Sechi. Nessun fortino di guerra, nessuna campagna d’autunno epocale. Un semplice cambio all’interno dell’organigramma di Fratelli d’Italia e degli uffici della presidente del Consiglio.
Per il Fatto Quotidiano “il governo si governa come una cosa di famiglia”. E un banale provvedimento interno al partito diventa un pericoloso attacco autoritario: “Un atto – scrive il giornale diretto da Marco Travaglio – a occhio senza eguali nelle democrazie moderne”. E Natangelo, vignettista di punta del Fatto già querelato da Arianna Meloni, non poteva non tornare sul luogo del delitto. Riproponendo pari pari la vignetta pubblicata sulle pagine del suo giornale lo scorso 20 aprile, la penna del vignettista torna ad insultare sia il ministro Lollobrigida sia la sorella della premier.
Gli altri cosiddetti “giornali progressisti” seguono lo stile del Fatto. La Stampa, il giornale diretto da Massimo Giannini, si scaglia contro la scelta di Giorgia Meloni. Il commento, affidato a Flavia Perina, recita quanto segue: “Il governo famigliare che sa di monarchia”. La “regina” Meloni, secondo La Repubblica, “si blinda”. Il linguaggio è sempre lo stesso: “Affari di famiglia – spiega il titolo – le redini di FdI alla sorella Arianna”.
L’attacco a reti unificate nei confronti di Giorgia Meloni si consuma davanti ai nostri occhi. Il fango contro il governo e i suoi ministri, tramandato e organizzato dai giornali “di sinistra”, assume connotati sempre più ideologici e violenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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