Il Gp è il capodanno sportivo Tempo di bilanci e propositi

Fontana: «Viabilità ok», Jacobs: «Che '25 con Lewis» Antonello (Inter): «San Siro? Obiettivo stadio moderno»

Juan Pablo Montoya
Juan Pablo Montoya
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Monza La bandiera a scacchi è come la mezzanotte, il Gp di Monza è il capodanno sportivo. Tempo di bilanci, come quello del governatore lombardo, Attilio Fontana. «La viabilità è stata promossa», dice dei nuovi sottopassi che hanno scisso il traffico veicolare da quello pedonale. Quasi del tutto, almeno, perché in momenti di congestione per i 335mila della tre giorni, il deflusso è stato gestito anche con i pedoni dirottati là dove non si sarebbe dovuto. «Non c'era stato collaudo, è stata una priva volta, si potrà sempre migliorare e coordinare anche questi aspetti con il personale». Prima di stappare la festa, quella della marea rossa sotto al podio per il successo della Ferrari su Leclerc, è l'attesa che vive di buoni propositi innaffiati di adrenalina. Dice bene Andy Diaz, bronzo a Parigi nel triplo e fresco di vittoria al Golden Gala: «Ero stato al Mugello, ma Monza è il doppio in termini di emozioni. Personalmente, di recente ho colto risultati importanti ma non sono contento. Voglio il record, almeno quello italiano. Qui nel paddock ho incontrato il figlio di Jonathan Edwards», primatista mondiale, «e gli ho detto: Dì a tuo papà che il suo record è a rischio». In quanto a olimpionici, Monza ne fa sfilare in doppia cifra: ci sono molti dei medagliati lombardi dei Giochi francesi: Giovanni De Gennaro, Vittoria Guazzini, Chiara Consonni, Carlo Tacchini, Giorgia Villa, Filippo Macchi, Laura Paris, Yuri Romanò, Angela Andreoli, Gabriel Soares e tanti altri.

Fresca di oro nel volley, anche Myriam Sylla: «Ero molto curiosa di vivere questo ambiente. Avevo quasi paura, ma è stato un grande impatto. La mia degna conclusione di un'estate vincente? Spero che questa estate non finisca mai». Aggrappato al passato, invece, non è Marcell Jacobs: «Essere qui significa esserci per la Ferrari, anche se il mio idolo è Hamilton. Il prossimo anno sarà la combo perfetta». Un ex Ferrari come Jean Alesi si ferma al presente: «La nuova Monza mi piace molto», dice dei lavori in pista. «Da un punto di vista sportivo, l'Ascari è molto performante», aggiunge applaudendo anche al nuovo asfalto, oltre che agli interventi viabilistici. E se nel venerdì del Gp Fabio Capello aveva auspicato che anche gli stadi italiani possano ammodernarsi alla medesima velocità di Monza, il ceo dell'Inter, Alessandro Antonello, spiega: «Anche in vista di Euro 2032, ci auguriamo che l'Italia possa avere nuove infrastrutture. San Siro? Vediamo se si riesce a sbloccare, contemporaneamente andiamo avanti su Rozzano. L'importante è perseguire l'obiettivo di uno stadio moderno».

Nel paddock sfilano Alessandro Del Piero, Andrea Iannone, Loris Karius, Kristaps Porzingis fresco di titolo Nba con i Celtics, Giacomo Agostini, Federico Dimarco, Benjamin Pavard con Theo Hernandez, Juan Pablo Montoya, Matteo Berrettini e Carlos Alcaraz: «La cosa che mi fa più ridere è che tutti hanno il pass al collo», scherza il comico Pucci. «Ma se chiedi informazioni, nessuno sa un».

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