Oscar Grazioli
Lei si chiama Gracie ed è, allo stesso tempo, un cane sfortunato e fortunatissimo. È un cane disabile che ha avuto un inizio molto difficile in questo mondo e la cui storia può insegnarci un paio di cose sulla differenza che un atteggiamento può fare nei confronti della vita. Magari con l'aiuto di qualcuno che, sebbene giovincello e potenzialmente incline ad altre faccende, ci mette di mezzo una generosità che può essere solo pompata da un cuore gigante che fa fatica a stare negli stretti limiti del torace di un ragazzino. Gracie è nata senza le zampe anteriori a causa di una malattia genetica. All'età di sei settimane, qualcuno non se l'è sentita di procedere oltre e l'ha scaricata da un veterinario che avrebbe potuto metter mano facilmente alla siringa e invece ha scelto di curare quelle due brutte ferite infette. E Gracie ringraziava come poteva, con lunghi sguardi d'affetto e ampie leccate.
Gracie, alla fine, è stata curata per le sue ferite, riabilitata dal veterinario e successivamente adottata. La famiglia Turley, che possiede e gestisce anche un rifugio per cani, ha dato il benvenuto a Gracie nella sua casa, che già ospita altri cani disabili. Nonostante tutti questi eventi positivi, rimaneva però il più grosso dei problemi, per Gracie. Un problema potenzialmente insuperabile. Gracie era pur sempre priva delle zampe anteriori, il che le rendeva molto difficile andare in giro con gli altri cani della sua famiglia e affrontare comunque una vita normale ovviamente. E questo anche se i Turley cercavano di non farle mancare cure e affetto ogni giorno. Inoltre, con ogni probabilità, Gracie avrebbe sviluppato, in futuro, problemi alla colonna vertebrale e al torace a causa della mancanza di supporto per la parte anteriore del suo corpo. E qui, entra in gioco un volontario fondamentale in questa storia, senza il cui contributo non sarebbe finita di certo bene. Si tratta di Dylan, un volontario di ben 12 anni, dedito al salvataggio di animali feriti. Oltre a fare il «piccolo veterinario» il ragazzino ha due mani incredibili nel bricolage e i genitori, più il tempo passa, più rimangono stupiti delle sue idee e soprattutto della sua abilità manuale nel metterle in opera nel concreto. Dylan dunque ha una grande idea e decide di usare le sue abilità di costruzione con i LEGO per modellare una sedia a rotelle per Gracie. Naturalmente, il corpo di Gracie cresce e la sedia va rimodellata dopo qualche mese e, ancora una volta al compimento dell'anno di età. Oggi Gracie è in grado di muovere passi sulle zampe posteriori, ma quando è in giro, usa la sua ultima e più grande sedia a rotelle modellata da Dylan. Spesso sentiamo dire che «l'atteggiamento è tutto» e Gracie è un esempio vivente della differenza che l'atteggiamento può fare per tutti noi. Gracie era diversa dagli altri cani perché non aveva zampe anteriori, e la sua deformità probabilmente l'ha resa indesiderata a chiunque l'abbia lasciata dal veterinario quando aveva solo sei settimane.
Ma nonostante tutta questa sventura, Gracie ha continuato a comportarsi come qualsiasi altro cucciolo, senza arrendersi. Possiamo trarre una morale da questa storia? Proviamoci, con cautela e buonsenso. Tutti abbiamo disabilità, piccole o grandi. Alcuni di noi hanno disabilità maggiori di altri. Tuttavia, indipendentemente da queste, Gracie ci insegna a vivere nella ricerca di chi ci può supportare, in modo da consentirci una buona vita. È in quel tipo di ambiente che possiamo rimanere positivi, essere noi stessi e prosperare insieme.
Quindi, se hai qualche tipo di disabilità e hai un atteggiamento negativo nella vita, dai un'occhiata a quelli che ti circondano e se non ti supportano, allora non smettere di cercare chi ti offrirà il suo tempo perché tu abbia una vita serena e dignitosa. Ha funzionato per Gracie. Pensi che non funzionerà per te?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.