Gran finale al Festival Paganiniano

Gran finale al Festival Paganiniano

Bellezza, qualità ed eccellenza a siglare la sesta edizione del «Festival Paganiniano di Carro-Nicolò Paganini e il virtuosismo strumentale». Che nasce nell'Alta Val di Vara, cresce in quella terra che diede i natali al violinista e si dilata nei suoi borghi incastonati, sublimandone sagrati e piazze. Oggi e martedì, alle ore 21, gli ultimi due concerti a chiudere la prestigiosa rassegna organizzata dalla Società dei Concerti della Spezia (www.sdclaspezia.it, ingresso 10 euro) con il supporto della Regione Liguria, Provincia della Spezia, Comunità Montana dell'Alta, Media e Bassa Val di Vara, Apt Cinque Terre Golfo dei Poeti, «Associazione Amici del Festival Paganiniano di Carro», «Associazione Amici, Niccolò Paganini, figlio delle Terre del Vara» e dal Touring Club Italiano.
Stasera, a Sesta Godano, nella piazza della Chiesa, appuntamento con la chitarra, strumento amato da Paganini. Il pluripremiato chitarrista Giampaolo Bandini e il Quartetto Henschel proporranno un percorso musicale che corre da Luigi Boccherini a Felix Mendelssohn Bartholdy, al compositore italo-americano Mario Castelnuovo Tedesco. Per la chiusura, martedì 14, il Festival torna a Carro, sul magico sagrato della Chiesa di San Lorenzo, e si concede il prestigioso Ensemble degli Archi della Scala diretto da Jacopo Doro e arricchito dalla presenza del violino solista Giovanni Angeleri (Premio Paganini 1997). Con un repertorio accattivante che spazia da Boccherini, a Schubert, Ottorino Respighi e, naturalmente, Paganini. Un'accoglienza calorosa ed una regia d'eccellenza per una rassegna nata nel 2002 che conserva quel laccio stretto con Carro, arroccato su creuze in salite e gusti lontani. Carro della famiglia di Nicolò Paganini, dove il nonno paterno di Nicolò, tal Giovanni Battista, visse, dove si sposò nel 1745 con Maria Angela Teresa Gambero, dove abitò (in Vico dei Parmeggiani) ed ebbe due figli, uno dei quali, Francesco Antonio Maria, sarà il padre di Nicolò. E da Carro è partito il Festival preceduto da un'anteprima-evento il 14 luglio scorso: musica sacra eseguita dall'Ensemble vocale Il Convitto Armonico, dedicato al Santo Gianelli, patrono della Val di Vara. Un approccio intimo e familiare per aprire al virtuosismo assoluto della rassegna itinerante nei borghi più suggestivi della vallata fino a debuttare in riviera, a Bonassola.
«La motivazione del Festival - spiega il direttore artistico Bruno Fiorentini - è il recupero di siti poco conosciuti e a rischio decadimento. Non a caso, in collaborazione con il FAI, abbiamo scelto per i ritornelli, duetti e quartetti su musiche di Paganini, Rossini e Haydn del Quartetto Modus la corte secentesca di Palazzo Gotelli, in località Porciorasco, la frazione di Varese Ligure dove è morto da poco anche l'ultimo abitante». La formula è vincente: «Ospiti di livello e qualità della programmazione hanno dato credibilità al Festival -insiste Fiorentini-. Il passa parola ha fatto il resto, con un pubblico che è composto equamente da spezzini, turisti e altri che arrivano da regioni vicine».
Tra i musicisti delle passate edizioni Fiorentini mette l'accento su Massimo Quarta, Cristiano Rossi, Franco Mezzena, Stefano Pagliani, Maxence Larrieu, Franco Maggio Ormezowsky, I Solisti dei Berliner Philarmoniker, Filomena Moretti. «Regolarmente il ciclo ospita il vincitore dell'ultima edizione del Premio Paganini di Genova, con cui è convenzionato». Infatti nel concerto del 2 agosto sul sagrato della Chiesa di Carro, in un tempo immobile, ha incantato il vincitore 2006, il violinista cinese Feng Ning, accompagnato al piano da Thomas Hoppe. Con un violino di appena un anno su musiche di Beethoven, Poulenc e Paganini in una notte senza voci. Sublime. Ma Carro è stato anche teatro dell'esibizione della Greenwich Baroque Orchestra dell'Old Royal Naval College diretta da Sean Farrell e del celebre violinista Oliver Webber, il maggiore interprete di musica antica del Regno Unito. Il Festival s'è spostato poi a Bonassola, con l'Hyperion Ensemble e il pianista genovese Guido Bottaio, e nella mistica cornice dell'Oratorio di Maissana, con il recital dell'enfant prodige Masha Diatchenko (13 anni) accompagnata da Massimo Spada al pianoforte. Mentre ieri con il Gruppo Ottoni di Napoli il Festival graziava Beverino.

A latere l'iniziativa «Due per uno», la formula «tutto incluso» che offre, a due persone al prezzo di una, un week-end alla Spezia comprensivo di visita alla Città e trasferimento in pullman per e dall'Alta Val di Vara per il concerto e una gita in battello alle Cinque Terre. Un discorso di progettualità di questa terra che si pensa per borghi ma riesce a raccontarsi in grande.

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