Internazionalità, apertura ai giovani autori, recupero dei classici e attività di formazione. Queste le linee guida della prossima stagione del Piccolo Teatro che consolida la sua tradizione di «fare sistema» con alcuni tra i più importanti teatri italiani e stranieri. Un fil rouge ripreso dal sindaco Letizia Moratti che sottolinea anche «la forte vocazione del teatro al recupero della memoria storica e il grande valore del linguaggio teatrale per il superamento delle differenze e la promozione del dialogo tra culture differenti».
Il cartellone presentato dal direttore artistico Luca Ronconi, ha spiegato il direttore Sergio Escobar «mette in primo piano i giovani, l'interdisciplinarietà e una ricerca attenta alla memoria e ai linguaggi del teatro. La sfida della cultura - ha aggiunto - in vista dell'Expo, è quella di lanciare da Milano un modello che punti sulla produzione, perché essa promuove anche ricerca e formazione».
Punto di forza della prossima stagione sono le tournée internazionali con settecento recite che toccheranno 17 città del mondo e 38 italiane. «Il Piccolo - l'assessore Vittorio Sgarbi ha ripreso le parole di Sergio Escobar - è assediato dal pubblico e promuove una stagione di grande interesse: adesso bisogna capire quale è il ruolo delle istituzioni nei confronti del teatro milanese» - aggiunge, anticipando le dichiarazioni previste per oggi nel corso di una conferenza stampa dove presenterà le sue linee di intervento per il settore. Tra novità e riprese, sei gli spettacoli diretti da Ronconi che presenta Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, incubo visionario di un mondo totalitario in cui i libri sono considerati oggetti sovversivi, la nuova regia Odissea doppio ritorno che comprende Itaca di Botho Strass e l'Antro delle ninfe da Omero, viaggio alle radici del mito composto da un dittico dedicato ad Ulisse. Il ventaglio strepitoso successo, definito dalla critica francese il miglior spettacolo dell'anno a Parigi. Novità assoluta una grande coproduzione internazionale che vede la presenza di Sam Mendes, premio Oscar con American Beauty, che debutterà in prima europea con due capolavori shakespeariani, Hamlet e The tempest, in scena per un mese intero. Appuntamento da non perdere con la Trilogia della villeggiatura diretta da Toni Servillo, coproduzione del Piccolo e dei Teatri Uniti per celebrare il terzo centenario goldoniano. La stagione vedrà anche, nel decennale della scomparsa, un omaggio a Giorgio Strehler, con Arlecchino servitore di due padroni con il grande Ferruccio Soleri, appena insignito del premio Unicef e La storia della bambola abbandonata, un innovativo progetto sul territorio con i bambini di Milano, Catania, Prato e Roma, voluto da Andrea Jonasson; e l'omaggio a Giorgio Gaber, indimenticabile chansonnier del teatro italiano. «L'appuntamento con il teatro internazionale - spiega Luca Ronconi - porta al Piccolo, tra gli altri, il grande Peter Brook che presenterà la sua ricerca su alcuni frammenti di Beckett, Ute Lemper con due nuovi concerti Voyage e Angels over Berlin, Lev Dodin con il suo nuovo spettacolo Vita e Destino, saga di una famiglia di ebrei russi perseguitati dai nazisti e da Stalin.
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