Grazie al nuovo nucleare un taglio alle emissioni Pichetto: "Così garantiti gli approvvigionamenti"

Occhi puntati sui piccoli reattori, più flessibili e sicuri. Gli studi coordinati dall'Enea

Grazie al nuovo nucleare un taglio alle emissioni Pichetto: "Così garantiti gli approvvigionamenti"
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A prima vista potrebbe sembrare un ossimoro, ma in realtà è un accostamento azzeccato: il nucleare pulito rappresenta una delle tecnologie che può aiutare il nostro Passe ad aumentare la propria «resilienza» energetica e a vincere la battaglia della decarbonizzazione. Con potenziali ricadute positive sia per le bollette di famiglie e imprese sia per la battaglia climatica.

Non per nulla anche l'orientamento dell'opinione pubblica sta cambiando nei confronti dell'atomo. Lo sa bene il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che di recente ha ricordato come l'energia nucleare, tra fissione e fusione, rivestirà un ruolo di primo piano anche al G7 su clima, ambiente ed energia che sta per iniziare a Venaria. «Sulla fusione ha detto Pichetto ai giornalisti siamo parte integrante del progetto Iter in Francia, in molte altre parti del mondo abbiamo le nostre grandi imprese attive per la produzione da fusione. Sulla fissione abbiamo Enea impegnato in ricerca e sperimentazione su piccoli reattori. Intendiamo procedere, anche su mandato del Parlamento italiano, su ricerca e sperimentazione».

In particolare Iter è il progetto europeo che mira a costruire la macchina per la fusione più grande al mondo e comprende tra i suoi membri la Cina, l'India, il Giappone, la Corea del Sud, la Russia, gli Stati Uniti e l'Unione europea. A prescindere però dai progressi nella fusione, a destare l'interesse dei governi sono i sistemi Smr, i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni. Gli Smr non solo non inquinano pregio già noto del nucleare tradizionale ma sono di gran lunga più sicuri. La tecnologia alla base di questi reattori minimizza il rischio di incidenti grazie al loro design avanzato e a una maggiore dissipazione del calore in caso di emergenza. Inoltre, offrono una maggiore flessibilità operativa rispetto ai vecchi reattori e possono essere utilizzati sia per la produzione di energia elettrica che per applicazioni industriali, come la desalinizzazione dell'acqua o la produzione di idrogeno elettrolitico.

Il nucleare di nuova generazione «credo che sia il miglior modo per dare continuità e garanzia alla produzione di energia», ha aggiunto ancora il ministro dell'Ambiente. Buone notizie anche sul fronte scorie. Dopo aver pubblicato l'elenco dei siti potenzialmente idonei per il previsto deposito nazionale di rifiuti radioattivi, adesso deve partire la fase operativa. «Potremmo realizzare un deposito geologico, ma potremmo anche pagare un canone di locazione per molti anni a un altro Paese», ha spiegato Pichetto.

«Dobbiamo ha concluso l'esponente del governo Meloni dare una risposta a un deposito a media, bassa intensità perché produciamo rifiuti ogni giorno, che attualmente sono stoccati in una trentina di siti. Si tratta di avere, invece di siti provvisori, un sito definitivo».

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