Se per scalare la vetta dell'Olimp(ic)o bastassero un paio di ali, il Grifone sarebbe avvantaggiato sulla Lupa. Ma Gasperini oggi potrebbe anche decidere di non spiegare subito le sue ali (Jankovic, Palladino), aspettando il momento giusto per colpire: l'ultima mezz'ora come a San Siro. In ballo c'è il quarto posto che il Genoa vuole difendere dalla Roma, tre punti sotto. Scoppiano entrambe di salute: se la squadra di Gasperini è in serie positiva da dieci gare, quella di Spalletti nelle ultime dodici ha perso solo una volta, a Catania. E in casa è un rullo compressore: dieci partite, sette vittorie, due pareggi, una sola sconfitta con l'Inter quattro mesi fa (0-4). La notizia buona in casa rossoblù è che per la prima volta quest'anno il tecnico ha l'organico al completo: tutti abili e arruolati a parte Paro. Quella cattiva è che per la prima volta dal ritorno in serie A il Grifo si troverà contro Totti. E contro tutti, visto che all'Olimpico non ci saranno tifosi rossoblù al seguito, tranne i residenti nella Capitale. Dove la partita col Genoa è attesa con grande fermento: la società giallorossa ha staccato 45mila biglietti e Spalletti suona la carica. «Ci aspetta una gara importantissima, ma nel gruppo avverto la tensione giusta. Vincerla sarebbe un premio alla nostra lunga rincorsa perché potrebbe regalarci una posizione di prestigio». Parole di zucchero per gli avversari: «Davanti a noi troveremo una squadra fortissima, Gasperini sta facendo un ottimo lavoro e la classifica, oltre che meritata, è sotto gli occhi di tutti. Praticano un gioco molto belle da vedere; in alcune fasi attaccano quasi a pieno organico, con proprietà di palleggio e possesso palla».
Milito? «Credo che i nostri difensori abbiano le qualità per arginarlo». Il Principe ieri ha preso parte alla rifinitura dimostrando di essersi lasciato completamente alla spalle l'influenza. È carico come una molla, ma non considera la sfida dell'Olimpico «decisiva, perché mancano troppe giornate alla fine, il campionato è aperto, la concorrenza fortissima». Si troverà di fronte il Pupone «che è un grande, ma la Roma non è solo lui». È anche Vucinic, Aquilani (favorito come vertice del rombo al posto di Pizarro), Taddei, De Rossi, Brighi. Dalla cintola in su, una squadra da Oscar. E Gasperini pensa di schierare un centrocampo con Milanetto, Juric, Thiago Motta più avanzato, Mesto e Criscito sulle corsie laterali.
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