Grignani stecca, sviene e piange

«Un forte stress da superlavoro», hanno detto i medici. Sarà, intanto lui è svenuto sul palco di fronte ai fan dopo un’infilata (a detta di alcuni «indegna») di «stecche« e «sbavature», per dar poi sfogo alle lacrime una volta riavutosi. Gianluca Grignani giovedì sera era in concerto a Viggianello, comune del potentino nel bel mezzo del parco del Pollino, quando dopo un’ora di performance concertistica non eccelsa è stramazzato sul palco. Niente di grave, hanno puntualizzato subito gli organizzatori: un semplice mancamento (a qualcuno era venuto perino il dubbio che avesse inciampato nei cavi.
«Raccolto» dalla Croce Rossa e portato subito in albergo dallo staff, con la scorta delle forze dell’ordine, è stato visitato da un medico. Diagnosi: nulla di grave, un effetto dello stress da superlavoro. Prognosi: sette giorni di riposo. Intanto, il cantautore sta pensando di accorciare il tour estivo e i fan si sono visti sfumare il concerto di fronte agli occhi. Chiedendo, di conseguenza, il rimborso del biglietto. É vero, ha cantato per circa un’ora prima di crollare privo di sensi, ma molti giurano che se non l’avesse fatto avrebbe fatto miglior figura. Di fronte alle 2mila persone stipate sotto il palco di piazza Aldo Moro, Grignani si sarebbe presentato in condizioni fisiche quantomeno «incerte». Per il vicesindaco di Viggianello, Francesco Rizzo, che era tra il pubblico, era addirittura «irriconoscibile: non era il cantante che ho ascoltato in radio, non era assolutamente in forma e non ha cantato. Si può ben dire che urlava». Non lesina i complimenti: uno spettacolo «indegno».
Per alcuni membri dello staff non è stata del tutto una sorpresa. Raccontano infatti che Grignani sia arrivato «già molto provato, ma che abbia deciso di salire comunque sul palco».
Insomma, per il cantautore milanese non è stato (parafrasando i titoli di alcune sue canzoni) un «giorno perfetto», piuttosto potrebbe essere un’«allucinazione». Il bilancio del concerto, oltre ai bernoccoli e ai lividi che si sarà procurato accasciandosi sul palco, è da dimenticare. Prima di tutto (ma dopo lo stato di salute), c’è la figuraccia. Poi, ci sono i fan delusi che chiedono il rimborso del biglietto (che, per dovere di cronaca, era di 10 miseri euri). C’è un tour estivo che rischia di essere limato di qualche tappa.

E ci sono il Comune del potentino e la sua Pro Loco che minacciano vendetta: «Mi dispiace umanamente - ha detto il vicesindaco Rizzo -, ma ora i nostri legali valuteranno se intraprendere delle azioni: è stato senza dubbio un danno all’immagine della Pro Loco e del Comune che hanno organizzato il concerto».

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