L'andazzo anomalo del consiglio comunale di Sestri Levante del 13 settembre sulla mozione urgente contro la delibera di giunta che negava suolo pubblico alla TV della Libertà (mozione respinta dal presidente del consiglio) finisce in un esposto al prefetto di Genova firmato dai consiglieri di Fi Graziano Stagni e Gianteo Bordero. Uno strascico pesante per una mozione che chiedeva di ristabilire urgentemente il rispetto della libertà d'informazione. Respingendo l'urgenza, la mozione decade, «così dice il regolamento» insiste Bordero. Ma in quel consiglio si recita a soggetto e la proposta è di farla scivolare in coda all'ordine del giorno. Fulmini e saette. «Non si può», Bordero è irremovibile, tant'è che i due consiglieri abbandonano l'aula e ripresentano la stessa mozione per la seduta di mercoledì scorso. Ma la storia non l'hanno digerita e denunciano, Stagni in qualità di capogruppo di Fi e Bordero come vicepresidente del consiglio, «le reiterate violazioni del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale del 13 settembre». In quella sede «quattro mozioni urgenti venivano dichiarate decadute, come si evince dal verbale di riunione dell'ufficio di presidenza». Evidente la sottolineatura: «Non sussistendo il requisito dell'urgenza, le mozioni avrebbero potuto essere presentate nella successiva seduta». La discussione in quella sede si accese, con attacchi personali e tiri incrociati. Finché «un consigliere, estraneo ai firmatari delle mozioni, proponeva di metterle comunque in discussione, nonostante fossero state dichiarate decadute». Sta qui la forzatura su cui si regge l'esposto e il motivo per cui Stagni e Bordero abbandoneranno l'aula, «anche se due delle quattro mozioni verranno comunque discusse in loro assenza». E così: «ritenendo tale comportamento illegittimo e gravemente lesivo dei diritti dei consiglieri» chiedono al prefetto di «acquisire il verbale dell'ufficio di presidenza, del consiglio, e di valutarne i comportamenti». E quali provvedimenti intenda adottare «per il ripristino della legalità».
Mercoledì sera, «ignorando il regolamento», il consiglio chiede l'inversione dell'ordine del giorno, spostando in scaletta la mozione. Altro muro contro muro, Stagni e Bordero minacciano di nuovo l'uscita dall'aula. Finale a sorpresa: il consiglio chiude alle 2 e 30 con mozione rimandata per mancanza di tempo. Adesso il microfono passa al prefetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.