Nella serata di ieri le Idf hanno effettuato un attacco aereo su un convoglio di aiuti umanitari a Gaza, come reazione all'assalto di un gruppo armato che cercava di dirottarlo. Secondo l'ente responsabile degli aiuti, la Ong Usa American Near East Refugee Aid (Anera), le vittime erano dipendenti della compagnia di trasporti con cui stava collaborando. Il convoglio organizzato trasportava rifornimenti medici e carburante verso un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah.
L'aggressione al convoglio umanitario e il raid delle Idf
Secondo notizie non confermate provenienti da Gaza, nell'attacco aereo sarebbero morte cinque persone. Una dichiarazione delle forze israeliane ha confermato che il percorso era stato coordinato, descrivendo la dinamica dell'agguato: alcuni aggressori armati avrebbero preso il controllo della jeep alla testa del convoglio. Accertati che fosse possibile colpire con precisione il veicolo degli assalitori, è stato ordinato il raid. Gli altri veicoli non sono rimasti coinvolti e gli aiuti sono poi giunti a destinazione come previsto.
La direttrice nazionale di Anera per la Palestina, Sandra Rasheed, ha affermato: "Questo è un incidente scioccante. Il convoglio, coordinato da Anera e approvato dalle autorità israeliane, includeva un dipendente di Anera che fortunatamente è rimasto illeso" . Le Idf hanno affermato di aver contattato l'Ong dopo l'incidente e che l'organizzazione aveva verificato che tutti i suoi membri e gli aiuti umanitari avevano raggiunto la destinazione come previsto, in sicurezza. Anera ha confermato che il convoglio ha sì raggiunto l'ospedale, ma riferisce che solo una persona a bordo del convoglio era un suo dipendente. Gli altri lavoravano per la sua compagnia di trasporti partner, il cui nome non è stato reso noto.
Il caso di Wck e del Wfp
Anera, lo scorso aprile, aveva annunciato lo stop delle sue attività assieme a Project Hope, che gestiva strutture sanitarie a Rafah e Deir al-Balah e garantiva forniture mediche. L'uccisione dei sette cooperanti di World Central Kitchen era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Poche settimane prima, Anera aveva perso Mousa Shawwa, coordinatore per la logistica, ad Al Zawayda Deir Al Balah, in un attacco aereo israeliano, poco dopo essere tornato dall'assistenza alle famiglie sfollate a Rafah.
Il bombardamento del convoglio è avvenuto poche ore dopo che i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su un veicolo del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), chiaramente contrassegnato con le insegne delle Nazioni Unite. Il Wfp ha affermato che il veicolo è stato colpito da almeno 10 proiettili mentre si avvicinava a un posto di blocco dell'Idf a Wadi Gaza. Il veicolo era blindato con vetri rinforzati e nessuno all'interno è rimasto ferito, ma l'agenzia ha temporaneamente sospeso gli spostamenti del suo personale a Gaza.
Il problema dei convogli umanitari
L'episodio conferma, ancora una volta, che la presenza di uomini i armati all'interno di un convoglio umanitario senza coordinamento viola i protocolli, complica la sicurezza dei convogli e dei loro operatori e mina lo sforzo umanitario a Gaza. L'esercito israeliano si era impegnato a migliorare il suo sistema di coordinamento dei movimenti dei convogli umanitari nell'area sotto il suo controllo, dopo al'episodio ai danni di World Central Kitchen.
A maggio, un carro armato israeliano ha aperto il fuoco su un'auto delle Nazioni Unite, uccidendo un cittadino indiano e ferendo un secondo dipendente delle Nazioni Unite. Le agenzie umanitarie, in particolare l'Onu, hanno ripetutamente espresso preoccupazioni circa l'affidabilità del meccanismo di coordinamento attraverso il quale i convogli di aiuti vengono autorizzati a muoversi a Gaza.
Ucciso un capo di Hamas in Cisgiordania
Sono ore concitate nella Striscia così come in Cisgiordania: qui il comandante dell'ala militare di Hamas a Jenin, Wissam Hazem, è stato ucciso questa mattina insieme ad altri due miliziani in scontri e attacchi con droni. Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano, nel corso di un'operazione nella Cisgiordania settentrionale i militari hanno individuato una cellula di uomini armati a bordo di un'auto nella città di Zababdeh.
Gli agenti della polizia di frontiera sotto copertura hanno aperto il fuoco contro l'auto, uccidendo Hazem, mentre gli altri due uomini armati sono fuggiti. Poco dopo, un drone ha colpito e ucciso i due miliziani, spiega il Times of Israel. Gli altri due uomini armati, uccisi dal drone, sono identificati dalle Idf come Maysara Masharqa e Arafat Amer.
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