Le ambulanze prese di mira. "Trasportano i terroristi". "No, così attaccano i feriti"

Contrapposte le versioni sui mezzi di soccorso centrati dai missili. Usa: "Miliziani da Rafah mescolati ai civili"

Le ambulanze prese di mira. "Trasportano i terroristi". "No, così attaccano i feriti"
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Ci risiamo. Dopo la disputa sul missile che il 17 ottobre colpì l'ospedale Al Ahli nella Striscia ora arriva quella sulle due ambulanze centrate venerdì pomeriggio da Israele mentre tentavano di evacuare dei feriti. Anche stavolta, come nel caso dell'ospedale Al Ahli siamo alle prese un incidente drammatico nelle sue evidenze, ma assai controverso nelle contrapposte versioni. Per i palestinesi i missili hanno ucciso dei feriti innocenti. Per l'esercito israeliano l'operazione è servita a sventare le mosse di Hamas che da giorni utilizzava quelle ambulanze per evacuare i propri feriti. Partiamo dai fatti o, meglio, dal razzo che colpisce un'ambulanza davanti all'ospedale Al Shifa di Gaza trasformando la strada in un macello disseminato di cadaveri dilaniati, pozze di sangue e feriti in agonia.

Un orrore confermato dai bilanci palestinesi in cui si parla di almeno 15 morti e 60 feriti, e dal racconto di Obaid un medico palestinese di Medici Senza Frontiere impegnato all'ospedale di Al Shifa. «Eravamo dentro al cancello dell'ospedale quando l'ambulanza è stata colpita davanti ai nostri occhi. C'erano corpi insanguinati ovunque - racconta - molti sono morti sul colpo, mentre altri sono stati portati d'urgenza in sala operatoria». Nel frattempo un'altra ambulanza, appartenente al ministero della Salute controllato da Hamas viene «presa di mira» a un chilometro dall'ospedale, provocando in questo caso solo feriti e danni. Sui media palestinesi e israeliani la strage dell'ospedale ripresa dalle telecamere e trasmessa dalle Tv arabe diventa immediatamente motivo di scontro.

Per i portavoce della Mezzaluna Palestinese l'ambulanza trasportava solo una donna ferita. Il primo ad avvallare la versione palestinese è, anche stavolta, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che si dice «inorridito» e definisce «strazianti» le immagini dei «corpi sparsi per strada davanti all'ospedale». In quei racconti e in quelle immagini qualcosa però non quadra. Se a bordo viaggiava solo una donna da dove saltano fuori i 15 morti e gli oltre 60 feriti? A spiegarlo ci pensa l'esercito israeliano. I suoi portavoce, pur ammettendo la paternità dell'operazione, spiegano che l'ambulanza era «utilizzata da una cellula terroristica di Hamas in prossimità della loro posizione nella zona di battaglia».

Il nocciolo della questione è proprio l'identità dei cadaveri dilaniati dal missile. Per i palestinesi si tratta di feriti che venivano trasportati verso il valico di Rafah per venir evacuati in Egitto o in altri paesi stranieri. Per Israele e per il suo alleato americano la versione nasconde l'ennesima menzogna. Secondo fonti dell'amministrazione Usa nei giorni precedenti Hamas avrebbe già tentato di far uscire i suoi miliziani dal valico di Rafah mescolandoli ai feriti civili. Secondo la stessa fonte Hamas aveva fornito all'Egitto e agli Stati Uniti una lista di feriti gravi da evacuare. La lista però non avrebbe retto alle verifiche.

E così alla fine i controlli effettuati dall'intelligence statunitense ed egiziana avrebbero dimostrato che almeno un terzo dei nomi indicati appartenevano a combattenti dell'ala militare di Hamas. Una scoperta che ha, probabilmente, scatenato l'immediata risposta di Israele.

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