"Caccia ai leader anche all'estero". Il nuovo avvertimento di Netanyahu ad Hamas

Benjamin Netanyahu nega che ci siano accordi già raggiunti sugli ostaggi e avvisa Hamas che anche i leader all'estero potrebbero essere uccisi

"Caccia ai leader anche all'estero". Il nuovo avvertimento di Netanyahu ad Hamas
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Dopo gli attacchi del 7 ottobre, nel mirino di Israele è finita l'organizzazione di Hamas che, nei piani di Benjamin Netanyahu dev'essere decapitata dei suoi vertici. I raid condotti nelle scorse settimane a Gaza sono stati orientati da Israele proprio a questo obiettivo anche se, come è noto, i più alti capi dell'organizzazione non si trovano nella Striscia ma in Paesi esteri, dove vivono un'esistenza in assoluta ricchezza. Ed è anche a loro che Israele punta, come ha spiegato il leader del Paese ebreo.

"Tutti i leader di Hamas sono passibili di morte", ha detto il premier israeliano rispondendo a un giornalista che chiedeva se negli obiettivi della campagna in corso contro Hamas ci fossero anche suoi leader che risiedono all'estero, "come ad esempio nel Qatar". Il conflitto tra Israele e Palestina non accetta a placarsi e nelle mani dei terroristi di Hamas ci sono ancora decine di ostaggi israeliani, catturati nel blitz del 7 ottobre e trascinati con la forza nella Striscia di Gaza. Le violenze e le brutalità perpetrate nei confronti degli israeliani in quell'occasione hanno scatenato la furia di Israele contro Hamas, anche se l'obiettivo primario al momento resta quello di liberare gli ostaggi.

"Ci sono voci infondate: fino ad ora nessun accordo è stato raggiunto sugli ostaggi, ma quando ci sarà lo diremo subito", ha proseguito Netanyahu in conferenza stampa. E rivolgendosi ai familiari, riferendosi alla manifestazione che si è tenuta quest'oggi sotto il suo ufficio, ha dichiarato: "Io marcio con voi. Tutto il popolo di Israele marcia con voi. Comprendiamo la vostra sofferenza e l'incubo che vivete". Il premier israeliano non intende fare passi indietro in questo conflitto, vuole raggiungere il risultato prefissato e l'ha ribadito anche nel suo ultimo intervento: "Siamo determinati a combattere fino alla vittoria: fino a quando avremo distrutto il nemico e recuperato gli ostaggi".

Quindi, Netanyahu ha sottolineato che l'obiettivo riguarda la necessità che "all'indomani della vittoria, Gaza non possa tornare a rappresentare una minaccia per noi".

Le forze armate israeliane dovranno mantenere una libertà di manovra al suo interno. Netanyahu ha ribadito che "Israele opera secondo i codici internazionali di combattimento" e ha spiegato le ragioni per quali ha autorizzato l'ingresso a Gaza di quantità limitate di combustibile.

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