Arrestato il viceministro della Difesa russo: accusato di corruzione

Timur Ivanov avrebbe intascato una grossa tangente, reato punibile in Russia con fino a 15 anni di carcere. Il Comitato anticorruzione di Navalny aveva già denunciato la sua vita lussuosa nel 2022

Arrestato il viceministro della Difesa russo: accusato di corruzione
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Terremoto tra le alte sfere del Cremlino. Il viceministro della Difesa russo Timur Ivanov è stato arrestato con l'accusa di aver ricevuto una grossa tangente, reato punibile nella Federazione con fino a 15 anni di carcere. La notizia è stata diffusa dall'agenzia Tass, secondo cui la residenza e l'ufficio del politico sono stati perquisiti dalle autorità. Il portavoce presidenziale Dmitri Peskov ha dichiarato che Vladimir Putin e il ministro Sergei Shoigu sono stati informati di quanto accaduto.

Già nel 2022 il Comitato anticorruzione del defunto oppositore Alexei Navalny aveva denunciato in una delle sue indagini la vita lussuosa del viceministro in territorio russo e in Europa. Ivanov è uno degli uomini più ricchi e influenti della Federazione. Ha servito come vicegovernatore dell'oblast' di Mosca dal 2012 al 2016, anno in cui è assurto al rango di numero due della Difesa. In questa veste, si è occupato dell'acquartieramento delle truppe, del supporto medico e degli alloggi per le forze armate di Mosca. Gli è stato anche affidato l'incarico di soprintendere alla ricostruzione delle aree occupate delle regioni ucraine di Donetsk e Lughansk.

Il suo arresto potrebbe essere visto come una resa dei conti all'interno della classe dirigente russa, visto che il fermo di un funzionario di rango così elevato difficilmente potrebbe avvenire senza il beneplacito dello zar. Fin dall'inizio del conflitto con Kiev, l'esercito di Putin è stato piagato da svariati problemi nell'ambito della logistica. Si può ipotizzare, dunque, che l'accusa di corruzione sia un modo per "farla pagare" al viceministro Ivanov, soprattutto in vista della grande offensiva di primavera 2024 prevista da molti analisti occidentali.

Questa è stata la prima volta dal febbraio del 2022 in cui un membo di spicco del dicastero della Difesa russo è finito nel mirino del Comitato investigativo. Fino a ora, le autorità hanno preso di mira soprattutto dirigenti del settore energetico e oligarchi che si erano espressi contro la guerra. La vicenda potrebbe indebolire notevolmente il ministro Shoigu, la cui leadership era già stata messa in discussione dal defunto capo della compagnia militare privata Wagner Evgenij Prigozhin, in un momento in cui le forze russe si stanno preparando ad una nuova fase della guerra.

Proprio il vertice della Difesa ha dichiarato durante un incontro con i capi dell'esercito che "aumenteremo l'intensità dei raid contro i centri di logistica e i magazzini di armi occidentali", pochi giorni dopo lo sblocco degli aiuti militari per Kiev al Congresso degli Stati Uniti.

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