Il raid in aeroporto e l'elicottero distrutto: cosa succede in Russia

I servizi segreti ucraini hanno distrutto un elicottero nell'aeroporto di Mosca. Raid russi contro le fortificazioni e le stazioni ferroviarie del Paese invaso. Abrams ritirati dal campo: "Troppo vulnerabili ai droni"

Il raid in aeroporto e l'elicottero distrutto: cosa succede in Russia

Gli ucraini hanno ottenuto un altro successo oltre le linee nemiche. Stando a quanto riportato da Rbc Ukraine, le forze dell’intelligence militare di Kiev (Gur) sarebbero riuscite a distruggere un elicottero Ka-32 appartenente al ministero della Difesa russa nell’aeroporto internazionale Ostafievo di Mosca.

In un video diffuso sui social, è possibile vedere delle piccole fiammelle nella cabina di pilotaggio del veicolo, che rapidamente si ingrossano ingolfandone l’interno. Il fatto che gli uomini di Kiev siano riusciti a spingersi tanto in profondità nel territorio della Federazione è un innegabile smacco per l’impianto di sicurezza di Vladimir Putin, ma non è sufficiente a capovolgere la situazione al fronte che, entro breve, potrebbe peggiorare.

Raid sulle roccaforti e avanzata in profondità: la strategia di Mosca

Secondo l’Institute for the study of war (Isw), le forze russe stanno stabilizzando il loro contingente a nord-ovest della città di Avdiivka e potrebbero ottenere ulteriori guadagni tattici, il che spingerebbe le truppe di Kiev a ritirarsi su posizioni più difendibili. Il principale obiettivo dell’esercito del Cremlino, inoltre, è attualmente la città di Chasiv Yar nell’oblast’ di Donetsk. Secondo il comando ucraino, Mosca considera cruciale la sua conquista per poi avanzare ulteriormente verso Kostiantynivka, Kramatorsk e Sloviansk, spezzando la cintura difensiva delle truppe del Paese invaso nella regione. Previsioni, queste, condivise anche da Londra. Secondo l’intelligence britannica, le truppe di Putin hanno velocizzato la loro avanzata a ovest di Avdiivka, nonostante le pesanti perdite, e hanno creato uno stretto passaggio in profondità per entrare nella città di Ocheretyne, a circa 15 chilometri dalla città conquistata a metà febbraio.

Il ministero della Difesa russo ha anche annunciato che alcune roccaforti di Kiev sono state distrutte da bombardamenti aerei effettuati da jet Su-25. “Gli equipaggi dell’aviazione d’attacco degli aerei Su-25 hanno effettuato un attacco con missili aerei non guidati contro roccheforti e uomini nemici nella zona di responsabilità del gruppo di forze del Centro”, ha riferito il dicastero citato dall’agenzia Tass. “Secondo i rapporti dell’artigliere dell’aereo di punta, tutti questi obiettivi sono stati colpiti con successo”.

Forze missilistiche artiglieria di Mosca nell'area dell'insediamento di Udachnoye, nel Donetsk, avrebbero anche colpito un convoglio che trasportava "armi ed equipaggiamento militare" proveniente dall’Occidente. Nella stessa regione, stando a quanto dichiarato dalle autorità dell’autoproclamata repubblica popolare filorussa, gli ucraini avrebbero abbandonato un'area fortificata chiave dell'insediamento di Krasnogorovka. A Kharkiv, invece, il dicastero della Difesa di Mosca ha dichiarato di aver attaccato la stazione di Balakleya mentre dei soldati ucraini stavano scendendo da un treno. Secondo un alto funzionario della sicurezza di Kiev, gli uomini di Putin hanno condotto diversi raid contro la rete ferroviaria del Paese per "paralizzare le consegne e il trasporto di materiale militare".

Abrams ritirati e attesa per gli aiuti: le difficoltà di Kiev al fronte

Dal lato di Kiev, i difensori dovranno fare a meno dei corazzati occidentali. Il comando ucraino ha infatti ordinato il ritiro dei carri armati americani Abrams dal campo di battaglia, a causa della loro vulnerabilità ai droni. La notizia è stata confermata dal deputato del parlamento Maksym Buzhansky: “La natura della guerra è cambiata e i veicoli corazzati del valore di milioni diventano facile preda di un drone che costa poche migliaia di dollari”.

Il presidente Volodymyr Zelensky era riuscito nel gennaio 2023 a convincere Washington a inviare 31 tank nel Paese invaso, considerati vitali per sfondare le linee russe. Da allora, cinque Abrams sono già stati persi a causa dei velivoli senza pilota capaci di tracciarne i movimenti e di attaccarli. L'ammiraglio Christopher Watson Grady, vice presidente del Joint Chiefs of Staff dell’esercito Usa, ha dichiarato che le forze americane stanno lavorando a stretto contatto con gli ucraini per trovare un modo per utilizzare i carri armati "in un ambiente cambiato".

Per quanto riguarda gli sviluppi futuri del conflitto, il portavoce dell’aeronautica militare di Kiev Ilya Evlash ha evidenziato che, negli ultimi giorni, le forze russe hanno ridotto i loro attacchi. “Ci possono essere spiegazioni diverse”, ha affermato. “Potrebbe essere una pausa prima di preparare un'azione più massiccia o in attesa di un'iniziativa da parte nostra”.

Nel frattempo, sono giunti nel Paese i missili a lungo raggio Atacms statunitensi e il governo di Washington sta dando gli ultimi ritocchi ad un pacchetto di aiuti da 6 miliardi, che attingerà ai 61 già stanziati dal Congresso e si focalizzerà su Patriot, munizioni per artiglieria, droni e missili aria-aria per i caccia. Questi armamenti sono però ancora da produrre, quindi occorrerà molto tempo prima che arrivino al fronte.

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