Alcuni degli uomini di Hamas che hanno partecipato ai massacri del 7 ottobre in Israele potrebbero essere stati sotto effetto di una droga sintetica. La televisione commerciale di Tel Aviv Channel 12 ha diffuso la notizia che nel sangue dei terroristi catturati dalle Idf sarebbero state rilevate tracce di Captagon, nota anche come “la cocaina dei poveri”. Pillole di questo narcotico sono state trovare anche nelle tasche dei membri dell’organizzazione terroristica morti nei combattimenti. In passato questa droga, prodotta in Libano e Siria, è stata utilizzata anche dall’Isis. Siringhe con tracce di Captagon sono state trovate nella casa di uno degli attentatori di Parigi e il narcotico è stato rilevato anche nel sangue di uno dei terroristi colpevoli dell’attacco a Susa, in Tunisia nel 2015.
Si tratta di un cloridrato di fenetillina, un composto di anfetamina e altre sostanze stimolanti da decenni diffuso nei Paesi del Golfo e divenuto la “droga della Jihad”. Tra i suoi effetti, vi sono la perdita di giudizio, resistenza alla fatica, euforia e abbandono di ogni inibizione. Chi assume una di queste pasticche, vendute dai 5 ai 20 dollari a dose, può non mangiare o dormire per giorni e viene pervaso da un senso di invincibilità.
L’uso di droghe in guerra non è una novità. I soldati del Terzo Reich fecero ampio uso di metanfetamine durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1940, determinante per la conquista dell’Olanda in soli quattro giorni fu la capacità dei soldati nazisti di poter combattere giorno e notte, senza riposarsi. Secondo diversi studiosi, questa straordinaria resistenza sarebbe stata garantita dal Pervitin, una pillola dopante creata nel 1937 dal medico Fritz Haushild. Ne facevano un uso particolarmente massiccio gli equipaggi dei tank tedeschi, tanto che la droga fu soprannominata Panzerschokolade, “cioccolato per carri armati”.
Anche l’esercito giapponese e gli alleati si servirono di anfetamine. In particolare, gli statunitensi le impiegarono per un motivo psicologico, perché non volevano che i loro piloti si sentissero svantaggiati rispetto ai tedeschi. Gli americani ne fecero uso anche durante la guerra del Golfo, nel 2003, e in Afghanistan.
L’assunzione di “droghe da combattimento”, però, ha origini ben più antiche. I berserkr vichinghi si lanciavano in battaglia coperti solamente da pelli di animali, dopo essere entrati in uno stato di trance che li rendeva particolarmente feroci e insensibili al dolore. Molti ricercatori ritengono che facessero uso di qualche tipo di droga prima degli scontri. Nel 1200, i crociati combatterono contro la setta ismailita degli hashshashin, il cui nome significa letteralmente "coloro che sono dediti all'hashish".
Secoli dopo, i soldati prussiani avevano l'abitudine di assumere cocaina per restare svegli, a cui successivamente iniziarono ad aggiungere un cocktail di caffeina e nicotina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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